La depressione tra i giovani universitari rappresenta un’emergenza silenziosa: negli Stati Uniti, si stima che circa il 40% degli studenti soffra di forme più o meno gravi di disturbo depressivo. In questo contesto, la ricerca dell’Università dell’Ohio porta una prospettiva inedita. Il team ha coinvolto 24 studenti con diagnosi di depressione maggiore, già in cura con farmaci, psicoterapia o entrambi. Soltanto 16 di loro hanno completato il protocollo di 10-12 settimane, che prevedeva una dieta chetogenica rigorosa. I risultati sono stati pubblicati su Translational Psychiatry.
La dieta, basata su un apporto molto ridotto di carboidrati e un consumo elevato di grassi e proteine, induce nell’organismo uno stato di chetosi. Dopo sei settimane, i ricercatori hanno osservato una riduzione del 51% dei sintomi depressivi. Alla fine del periodo di osservazione, il miglioramento raggiungeva il 71%. Un risultato che supera nettamente quello ottenuto mediamente dalla combinazione di psicoterapia e farmaci, stimata intorno al 50%. Oltre ai sintomi depressivi, i partecipanti hanno riportato un marcato aumento della percezione di benessere e un miglioramento della qualità della vita.
Durante le dieci settimane di trattamento dietetico, gli studenti hanno perso in media 4-5 chili di peso e circa il 2,4% di grasso corporeo. Sebbene questi dati secondari non fossero l’obiettivo principale dello studio, si aggiungono ai potenziali benefici del regime alimentare. Tuttavia, i ricercatori sottolineano la natura preliminare dei risultati e la necessità di confermarli attraverso studi su campioni più ampi e diversificati. “La dieta chetogenica è molto restrittiva e difficile da mantenere a lungo termine, ma i risultati ottenuti sono incoraggianti”, concludono gli autori.
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