Lavoro e Professioni 10 Marzo 2014 12:12

Cure transfrontaliere, dubbi e restrizioni nel decreto italiano

Si temono tempi lunghi per l’accesso alle cure e il rischio di contenziosi tra pazienti e Ssn 
Cure transfrontaliere, dubbi e restrizioni nel decreto italiano

Appare ancora lungo e irto di ostacoli il cammino del decreto in materia di cure transfrontaliere. La direttiva europea 24/2011, cui l’Italia ha dovuto adeguarsi, prevede che ogni cittadino dell’Unione possa avvalersi di prestazioni sanitarie alle stesse condizioni tariffarie in qualsiasi Stato membro.

Come un cittadino comunitario possa concretamente usufruire dei servizi sanitari di un altro Paese è invece materia lasciata alla regolamentazione interna dello Stato. Un modello di assistenza leggermente sofferto dai Paesi membri più avanzati, dal momento che gli indici di guarigione delle strutture dell’ Europa dell’Est, soprattutto in ambito oncologico, risultano inferiori alla metà di quelli registrati nel resto del continente.

Veniamo all’Italia: il nostro Paese  fissa il rimborso dei costi dell’assistenza fruita all’estero in misura pari alle tariffe regionali vigenti, al netto del ticket. Ma pone anche numerosi vincoli: in primis, le prestazioni all’estero sono fruibili solo a condizione che in Italia non ci siano cure specifiche per la patologia in questione o in caso di eccessiva lunghezza della lista d’attesa. In secondo luogo, le Regioni sono autorizzate a porre ulteriori limitazioni all’applicazione della normativa. Infine, pesa la presenza di vincoli autorizzativi, con la doppia domanda da fare alla Asl e un’attesa media di circa 40 giorni. Tutto ciò comporta, inevitabilmente, un allungamento eccessivo dell’iter con il rischio che si aprano contenziosi tra i pazienti italiani in attesa di cure e il servizio sanitario pubblico.

E’ questo il timore espresso da Oreste Rossi, membro della commissione Sanità presso l’Europarlamento, il quale dichiara: “Il decreto non individua i centri di eccellenza e il dettaglio delle norme sul centro nazionale di riferimento è lacunoso: non è escluso che, a causa di ciò, i tempi di accesso alle cure si dilatino ulteriormente. Se il regolamento passasse con gli attuali vincoli – avverte Rossi – le associazioni di pazienti sarebbero pronte a ricorrere ai tribunali amministrativi. Ma le consultazioni su questa normativa non sono aperte;  ci troviamo quindi in un momento di transizione. Tuttavia, nonostante queste criticità – conclude Rossi – la direttiva si preannuncia foriera di produttività e posti di lavoro”.

Articoli correlati
Medici italiani in Svizzera: Consulcesi tenta una mediazione
Il direttore generale dell’Associazione, Simona Gori: “Faremo di tutto per garantire ai medici italiani la possibilità di operare in piena serenità oltre frontiera”
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

“Prevenzione è Salute”: educazione e controlli gratuiti per cittadini e comunità

La prevenzione come frontiera della salute pubblica: dalla prevenzione cardiovascolare, cardiometabolica e femminile, alla promozione di stili di vita sani e screening gratuiti. Con la campagna nazion...
di Isabella Faggiano
Advocacy e Associazioni

FoAIRC: via a “I Giorni della Ricerca”. Mattarella: “Nuove terapie hanno aperto strade alla vita”

Si è tenuta questa mattina a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  l’annuale cerimonia dedicata a I Giorni della Ricerca di Fondazione AIRC
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Manovra: Cittadinanzattiva e Carer, sui caregiver promesse tradite

Cittadinanzattiva e CARER denunciano la mancanza di una legge nazionale e dello stanziamento di un fondo irrisorio nella bozza di Legge di Bilancio dedicato ai caregiver
di Valentina Arcovio