In Europa milioni di persone convivono ogni giorno con difficoltà che raramente fanno notizia, ma che pesano enormemente sulla vita quotidiana. Secondo il rapporto Eurostat 2025 – Indicatori chiave sulle condizioni di vita in Europa – quasi una persona su quattro con più di 16 anni dichiara limitazioni nelle attività quotidiane dovute a problemi di salute della durata di almeno sei mesi. Si tratta di difficoltà motorie, sensoriali, cognitive o legate a malattie croniche. Dietro questi numeri si nascondono storie di isolamento, minor accesso alle cure e difficoltà economiche silenziose.
Disuguaglianze sociali e salute
La disabilità è strettamente legata a fattori economici e sociali. Chi è povero ha maggiori probabilità di avere problemi di salute, chi è più istruito tende a dichiararsi in buona salute. Tra le persone con disabilità, il 28,8% è a rischio povertà o esclusione sociale, contro il 17,9% di chi non ha limitazioni. Le donne risultano più colpite degli uomini, mentre l’età aumenta il rischio: quasi la metà degli over 65 segnala disabilità. Anche tra i bambini sotto i 16 anni la fragilità è presente: il 4,5% vive con disabilità moderata o grave, con maggiori difficoltà per chi proviene da famiglie a basso reddito.
Benessere e fiducia sociale
Oltre alla salute, il rapporto evidenzia aspetti legati alla soddisfazione per la vita e alla fiducia negli altri. Nel 2024 la soddisfazione media per la vita in Europa era di 7,2 su 10, leggermente in calo rispetto agli anni precedenti. La fiducia verso gli altri raggiunge in media 5,8 su 10, con valori più bassi in Grecia, Cipro e Lituania. L’istruzione fa la differenza: chi ha titoli più elevati tende a fidarsi di più e a vivere con maggiore serenità. La discriminazione resta un fenomeno presente: il 3,4% degli europei ha subito episodi discriminatori in spazi pubblici, e quasi il 6% ha percepito trattamenti sfavorevoli cercando una casa.
La prospettiva italiana
Christine Wirtz, Direttore delle Statistiche Sociali di Eurostat, sottolinea che il Report raccoglie strumenti fondamentali per monitorare le politiche sociali e il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali.
I dati italiani evidenziano sfide significative:
- Reddito e disuguaglianza. Nel 2023 il reddito disponibile reale delle famiglie italiane resta al di sotto dei livelli del 2010, a differenza della media UE. Il coefficiente di Gini posiziona l’Italia sopra la media europea, con valori simili a Spagna e Grecia, confermando forti disuguaglianze economiche.
- Povertà e deprivazione. Circa il 24–25% della popolazione italiana è a rischio povertà o esclusione sociale, mentre la deprivazione materiale grave riguarda circa il 6%. Quasi metà delle famiglie dichiara difficoltà a far fronte alle spese quotidiane, più della media UE. La mancanza di adeguato riscaldamento riguarda il 9–10% della popolazione, in peggioramento rispetto al 2023. L’accesso a beni essenziali e attività ricreative resta limitato, con valori superiori alla media europea.
- Casa e condizioni abitative. Solo il 20% delle abitazioni italiane ha registrato miglioramenti nell’efficienza energetica negli ultimi cinque anni, contro una media europea del 25,5%.
- Salute e accesso alle cure. Nel 2024 oltre il 13% della popolazione in Umbria ha segnalato bisogni di visite mediche non soddisfatti per costi, distanza o liste d’attesa, tra i valori più alti in Europa. Tra i bambini, oltre il 95% ha una salute percepita buona o molto buona, in linea con la media UE.
- Verso politiche inclusive. Il quadro italiano ed europeo conferma come disabilità, reddito, istruzione e accesso ai servizi si intreccino, determinando la qualità della vita. I dati non sono solo numeri: rappresentano uno strumento essenziale per sviluppare politiche mirate, inclusive e preventive, capaci di garantire a tutti non solo una vita più lunga, ma soprattutto una vita migliore. Tutte le statistiche di Eurostat sulle condizioni di vita sono disponibili pubblicamente sul sito dell’agenzia, strumenti preziosi per guidare l’azione politica e sociale.
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