Salute 25 Giugno 2025 16:56

Cancro del fegato, il primo intervento in Italia di termoablazione guidato da Risonanza Magnetica

Il Prof. Carrafiello: “L’obiettivo è creare un protocollo operativo standardizzato che consenta a tutte le strutture dotate di queste apparecchiature di utilizzarle come guida nelle procedure interventistiche”
Cancro del fegato, il primo intervento in Italia di termoablazione guidato da Risonanza Magnetica

Al Policlinico di Milano è stato eseguito con successo il primo intervento in Italia di termoablazione con microonde guidato da Risonanza Magnetica, per il trattamento di un cancro del fegato. Un importante passo avanti nella chirurgia loco-regionale dei tumori, che apre a scenari completamente nuovi per la radiologia interventistica, con la trasformazione di una tecnologia normalmente dedicata alla diagnostica in uno strumento operativo ad alta precisione. “L’intervento che abbiamo eseguito su un paziente con tumore del fegato è una rivoluzione nel trattamento delle neoplasie – spiega Gianpaolo Carrafiello, direttore di Radiologia del Policlinico di Milano e Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Milano –. La termoablazione con microonde è una procedura mini-invasiva che permette, attraverso l’inserimento di un ago apposito, di distruggere con estrema precisione una lesione tumorale, sfruttando il calore generato da microonde”.

La RM ad alto campo

“Tradizionalmente – continua il professore – questo tipo di trattamento viene eseguito sotto guida ecografica o tomografica (TC). Tuttavia, queste modalità di imaging permettono di intervenire solo su tumori visibili con tali tecnologie, escludendo quindi molte altre lesioni non rilevabili. La grande innovazione consiste nell’utilizzo della risonanza magnetica (RM) come sistema di guida per l’intervento: questa tecnologia consente di individuare pressoché tutti i tumori, garantendo un’accuratezza diagnostica superiore. Inoltre, rispetto alla TC, la RM non espone il paziente a radiazioni ionizzanti, rappresentando quindi un’opzione ancora più sicura. Un altro vantaggio è costituito dalla qualità dell’immagine: la RM ad alto campo è uno strumento che offre un livello di dettaglio straordinario, in grado di guidare l’inserimento dell’ago con precisione millimetrica. Il trattamento con microonde dei tumori primitivi, come quello del nostro paziente, e metastasi del fegato rientrano nelle linee guida internazionali e rappresentano, nel caso dei tumori primitivi, la prima scelta nei tumori very early ed early”.

Prospettive future

Fino a oggi, in Italia, gli interventi di chirurgia oncologica guidati da risonanza magnetica sono stati eseguiti quasi esclusivamente mediante crioablazione, una tecnica che utilizza il freddo per ‘congelare’ il tumore e indurne la necrosi. Ora le prospettive sono molto più ampie, con nuove possibilità di trattamento per un grande numero di pazienti, che potranno godere di una procedura meno invasiva rispetto alla chirurgia tradizionale, con tempi di recupero minori e incrementata sicurezza. L’intervento al Policlinico è stato effettuato grazie a una collaborazione multidisciplinare tra radiologi, radiologi interventisti, epatologi e anestesisti. “L’obiettivo per il futuro è che sempre più strutture ospedaliere possano eseguire l’intervento con questo approccio pioneristico – continua Carrafiello –. Per farlo sono necessarie risonanze magnetiche ad alto campo, già molto diffuse in Italia, e materiali amagnetici, per esempio gli aghi, che devono potersi avvicinare al macchinario senza interferire con l’accuratezza dell’imaging e con la sicurezza del paziente. La peculiarità del nostro trattamento è nell’uso di questi aghi compatibili con la RM. In quest’ottica vogliamo creare un protocollo procedurale che metta tutte le strutture che possiedono queste apparecchiature nelle condizioni di poterli utilizzare come guida in questi interventi. Significherebbe poter trattare in modo preciso e mini-invasivo moltissimi tumori, non solo del fegato ma anche di rene, polmone e pancreas”.
“Questo intervento testimonia l’impegno concreto del Policlinico di Milano verso un’innovazione a tutto campo – ha concluso Matteo Stocco, Direttore generale del Policlinico di Milano –, dall’intelligenza artificiale applicata alla clinica e alla gestione ospedaliera, fino alle tecnologie più avanzate di radiologia interventistica. Un risultato frutto di una visione strategica che integra tecnologia, ricerca e competenze cliniche di eccellenza”.

 

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