Salute 23 Luglio 2025 10:54

Antibiotico resistenza, con la guerra in Ucraina la minaccia aumenta

Uno studio condotto in Finlandia rileva un’alta incidenza di infezioni da patogeni multiresistenti tra i pazienti ucraini evacuati dal conflitto. Lo screening dovrebbe essere una priorità per la sanità europea
Antibiotico resistenza, con la guerra in Ucraina la minaccia aumenta

La guerra in Ucraina potrebbe avere conseguenze sanitarie ben oltre i confini del Paese, favorendo la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici in Europa. A lanciare l’allarme è un gruppo di ricercatori dell’Ospedale universitario di Helsinki, che ha pubblicato sulla rivista Clinical Microbiology and Infection i risultati di uno studio condotto su 166 pazienti ucraini trasferiti in Finlandia per ricevere cure specialistiche. “A seguito dell’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, milioni di ucraini sono stati sfollati e migliaia di pazienti ricoverati sono stati trasferiti in tutta Europa per cure mediche”, scrivono gli autori, che hanno eseguito test di screening microbiologico sui pazienti arrivati in Finlandia.

Ferite di guerra e rischio microbiologico

“Questa crisi ha conseguenze di vasta portata per la salute pubblica – si legge ancora nell’abstract della pubblicazione – tra cui la diffusione di batteri multiresistenti (MDR), una minaccia globale in aumento”. Le infezioni più frequenti erano dovute a patogeni noti per la loro elevata resistenza, come Acinetobacter baumannii, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa, spesso isolati in ferite da trauma, ustioni e dispositivi medici impiantabili. L’analisi ha evidenziato che il 46% dei pazienti ucraini che avevano avuto un ricovero ospedaliero nell’anno precedente era portatore di batteri resistenti agli antibiotici. Una percentuale che saliva fino all’80% tra i pazienti ricoverati per ferite di guerra.

La raccomandazione: screening e controllo delle infezioni

“I pazienti feriti di guerra dovrebbero essere considerati come un gruppo ad alta priorità per il controllo delle infezioni in tutta Europa e non solo”, sottolineano i ricercatori, raccomandando misure precauzionali stringenti e programmi di screening sistematici per chi proviene da zone di conflitto. L’antibiotico-resistenza è un problema globale già riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità come una delle principali minacce per la salute pubblica. Lo studio finlandese suggerisce che i conflitti armati, con le loro implicazioni sanitarie dirette e indirette, rappresentano un acceleratore di questa emergenza silenziosa.

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