Advocacy e Associazioni 5 Marzo 2025 17:33

Sla,’Familiar-mente’: al via partnership formativa tra Aisla e Regione Calabria

Un modello virtuoso di co-progettazione per migliorare la risposta ai bisogni di pazienti con sclerosi laterale amiotrofica
Sla,’Familiar-mente’: al via partnership formativa tra Aisla e Regione Calabria

I nuovi assistenti familiari formati nell’ambito del progetto ‘Familiar-mente, il valore della cura’, frutto della collaborazione tra Aisla, l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, e Regione Calabria, hanno ricevuto gli attestati oggi, nel corso di una cerimonia ufficiale presso la Cittadella regionale ‘Jole Santelli’. Il progetto si conferma come un modello virtuoso di co-progettazione nel settore socio-sanitario, capace di rispondere efficacemente ai bisogni emergenti della popolazione e dei pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e altre patologie neurologiche complesse. “Questo progetto – afferma Caterina Capponi, assessore alle Politiche sociali della Regione Calabria – rappresenta un esempio concreto di come la sinergia tra istituzioni e Terzo settore possa tradursi in opportunità reali per i cittadini e il territorio. Formare assistenti familiari qualificati significa investire in un welfare che risponde alle esigenze delle famiglie e dei pazienti con Sla”.

L’importanza degli assistenti familiari

Aisla è da oltre 40 anni punto di riferimento per la comunità Sla in Italia. “Formare assistenti familiari – sottolinea Francesca Genovese, presidente Aisla Reggio Calabria – significa garantire cure qualificate e dignità ai pazienti, offrendo un supporto concreto alle loro famiglie”. Nel marzo dello scorso anno, il corso di formazione per assistenti familiari è stato lanciato con lo slogan ‘Specializzati in altruismo, il lavoro più bello che ci sia’, sottolineando l’importanza di una preparazione qualificata per rispondere alle esigenze dell’assistenza domiciliare a persone non autosufficienti e con patologie complesse. La co-progettazione tra Regione Calabria e Aisla ha dato vita a un’iniziativa che, coinvolgendo il Terzo settore, affronta le difficoltà nell’accesso a operatori qualificati per l’assistenza a persone con Sla.

Come si diventa assistenti familiari

Il corso, suddiviso in 72 ore di formazione teorica, ha trattato temi cruciali come bioetica, comunicazione non verbale, gestione delle problematiche respiratorie, nutrizione domiciliare enterale, supporto psicologico e cure palliative. “Il progetto – osservano Saveria Cristiano e Cosimo Cuomo del Dipartimento Salute e Welfare, Regione Calabria – ha dimostrato un impegno concreto verso un welfare più equo e inclusivo, attraverso una selezione partecipata dei destinatari e un coinvolgimento attivo delle famiglie. La cultura della cura e della relazione sono i principi fondamentali dell’articolo 55 del Codice del Terzo settore”. I discenti hanno completato il loro percorso formativo con esperienze pratiche fondamentali. I tirocini residenziali si sono svolti presso la clinica S. Vitaliano a Catanzaro, mentre i tirocini domiciliari sono stati attivati in collaborazione con i provider Home Medicine, Vivisol e l’Asp di Reggio Calabria, coinvolgendo 11 famiglie. Questi tirocini hanno reso concreta l’esperienza dell’assistenza domiciliare per pazienti ad alta complessità.

La cura è un atto di responsabilità collettiva

“Il lavoro di cura non è solo un servizio: è un atto di responsabilità collettiva, un ponte tra fragilità e dignità – conclude Stefania Bastianello, direttore tecnico Aisla – Investire nella formazione degli assistenti familiari non è solo una necessità etica, ma una necessità per un futuro realmente accessibile e inclusivo”. La collaborazione tra Aisla e Regione Calabria si conferma quindi un esempio di impegno sociale e innovazione, capace di costruire un welfare partecipato, fondato sulla professionalità e sull’umanità nella cura.

 

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