Salute, benessere e prevenzione i consigli quotidiani per vivere meglio.

Prevenzione 4 Marzo 2019

Ictus: come riconoscere i sintomi e cosa fare quando è in corso

In Italia l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie ed è il principale responsabile d’invalidità. Ogni anno ci sono circa 200 mila casi, il 20% dei quali sono recidive. Entro il 2020, nel mondo, il numero di persone che perderanno la vita per un ictus è destinato a […]

di Isabella Faggiano

In Italia l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie ed è il principale responsabile d’invalidità.

Ogni anno ci sono circa 200 mila casi, il 20% dei quali sono recidive. Entro il 2020, nel mondo, il numero di persone che perderanno la vita per un ictus è destinato a raddoppiare.

Che cos’è l’ictus?

«È un evento improvviso – ha spiegato Nicoletta Reale, presidente di A.L.I.Ce, l’Associazione per lotta all’ictus cerebrale – . Va sottolineato che non ci sono sintomi precedenti: una persona che sta bene è vittima, da un momento all’altro, di questo accadimento devastante». L’ictus, infatti, è un deficit neurologico che insorge improvvisamente, a seguito di un difetto della circolazione cerebrale. Ma attenzione: se è vero che non esistono campanelli di allarme che ci mettono in guardia preventivamente, è altrettanto vero che ci sono dei sintomi che ci indicano chiaramente che l’ictus è in corso.

Quali sono i sintomi dell’ictus?

«Debolezza da un lato del corpo, bocca storta, difficoltà a parlare o comprendere, muovere con minor forza un braccio, una gamba o entrambi, afasia, vista sdoppiata o campo visivo ridotto, non riuscire a coordinare i movimenti e stare in equilibrio – ha detto Reale – sono i sintomi più comuni.

Cosa fare?

L’ictus è un’emergenza: «Se compare anche uno solo di questi è necessario chiamare subito il 118 (o 112 in quelle regioni dove è attivo il numero unico di emergenza) perché è fondamentale portare la persona nei centri organizzati, cioè le Unità Urgenza Ictus – Stroke unit. Gli operatori sanitari provvederanno a trasportare il paziente nel centro di cura più vicino, attrezzato per questa patologia» ha precisato la dottoressa Reale.

Una puntualizzazione è d’obbligo: «Esistono due tipologie di ictus – ha sottolineato la presidente dell’Associazione per lotta all’ictus cerebrale – ischemico ed emorragico. Ciò che abbiamo descritto finora riguarda l’ictus ischemico (che si verifica circa nell’85% dei casi di ictus, ndr). L’emorragia prevede, invece, tutto un altro percorso».

Quali sono i rischi?

In Italia ci sono circa 913 mila persone sopravvissute all’ictus, con esiti più o meno invalidanti. In media, a distanza di un anno, oltre il 30% dei reduci ha una disabilità elevata. Per limitare le conseguenze è decisiva la tempestività dell’intervento: «Riconoscendo i sintomi e facendolo nel modo più veloce possibile -ha concluso la presidente di A.L.I.Ce – è possibile contenere i danni della patologia».

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Fibrosi polmonare, la malattia che lascia senza fiato: “Con Air l’arte trasforma la sofferenza in bellezza”

Cinque opere immersive per raccontare l’indicibile. Al Chiostro del Bramante, la mostra “AiR” trasforma i vissuti di chi convive con la fibrosi polmonare in esperienza sensoriale. Un...
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”