Lavoro e Professioni 23 Aprile 2018 17:14

Sanità, è tempo di digitalizzare. Andrea Zorzan (Consulcesi): «Cambiare paradigma per mettere al centro il medico e anticiparne i bisogni»

«Sistemi sempre più efficienti per personalizzare servizi e produrre analisi predittive» questo, secondo lo Strategic Analysis & Reporting Manager di Consulcesi, il futuro per le aziende operanti dell’healthcare business

L’industria della salute digitale è in continua evoluzione e l’implementazione della tecnologia è tra le priorità del settore. Ad allinearsi con le richieste del mercato e a rappresentare un esempio virtuoso nell’healtcare business è Consulcesi, network leader nel settore sanitario. Sanità Informazione ha intervistato Andrea Zorzan, Strategic Analysis & Reporting Manager di Consulcesi Tech che racconta come le aziende operanti nell’assistenza sanitaria si stiano adoperando per digitalizzare i sistemi produttivi e divenire sempre più efficaci nella risposta al cliente.

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La digitalizzazione, soprattutto in campo sanitario, sta diventando imprescindibile. Le aziende si stanno muovendo in questa direzione, Consulcesi come si sta allineando su questi binari?

«Consulcesi sta facendo un grosso investimento nell’opera di digitalizzazione, soprattutto per quel che riguarda le fasi successive, ovvero estrarre il maggior valore possibile dai dati raccolti e archiviati nei nostri database aziendali. Con il mio dipartimento – Strategic Analysis and Reporting – stiamo adoperandoci per elaborare dati secondo tre linee direttive: sviluppo delle capacità professionali all’interno del team, scelta degli strumenti di analisi e l’ultimo asset, non ultimo per importanza, ottimizzazione delle procedure di raccolta e organizzazione dei dati».

Per quanto riguarda la raccolta dati è tutto in evoluzione, soprattutto a fronte delle nuove normative sulla privacy. Consulcesi come si sta allineando alle prospettive future e alle nuove modifiche?

«Il nostro ufficio legale sta fornendo linee guida interne per il trattamento dei dati personali. Proprio a fronte di questi nuovi aggiornamenti in campo privacy, siamo in continuo contatto con i nostri consulenti e, proprio la settimana scorsa, in fase sviluppo del data warehouse [archivio informatico, ndr] abbiamo avuto i primi contatti per concordare un allineamento continuo sui futuri sviluppi. Purtroppo, un problema che abbiamo riscontrato tutti, è che la normativa in uscita non è chiara e sarà da interpretare in ottica probabilmente diversa rispetto a quella che siamo abituati a fare in Italia. Di fatto credo che una normativa più corposa determini più sicurezza nei confronti del cliente ed è dunque corretto adeguarsi».

Insomma, una realtà che sta nascendo e prendendo corpo: quali saranno i vantaggi fattivi per il cliente ma anche per l’azienda stessa?

«Per il cliente avremo un punto di svolta notevole, un cambio di paradigma: con la creazione di un data warehouse metteremo il medico al centro di tutti i servizi offerti dall’azienda. Per quanto riguarda il beneficio interno invece ottimizzeremo sicuramente i processi produttivi di analisi per fornire al business degli insights specifici, un’analisi cosiddetta descrittiva degli attuali processi e, in una fase più evoluta, probabilmente riusciremo ad evolverci verso analisi predittive anticipando le esigenze dei nostri attuali clienti e degli utenti prospect. Indubbiamente verranno ridisegnati nuovi servizi e arriveranno prodotti personalizzati ad hoc per il singolo medico».

 

 

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