Dalla gestione dello stress nei contesti ad alta intensità emotiva alla produzione di contenuti digitali contro lo stigma, la medicina narrativa diventa uno strumento operativo nella sanità pubblica
Dalla salute mentale alla leadership, dall’integrazione socio-sanitaria alla gestione dello stress nei contesti ad alta intensità emotiva: la medicina narrativa si dimostra sempre più uno strumento strategico per migliorare i servizi sanitari pubblici. In questo contesto, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN), ha selezionato sei progetti direttamente applicabili sul territorio, destinati ai responsabili dei servizi di formazione di Asl, Aziende ospedaliero-universitarie e Irccs. Come sottolinea Marco Silano, direttore del Centro nazionale malattie rare, “la formazione può essere una leva strategica per l’innovazione organizzativa del servizio pubblico, capace di generare progetti immediatamente implementabili e di valore per i territori”.
Sei progetti concreti per il territorio
I sei progetti selezionati mostrano la varietà e la concretezza della medicina narrativa applicata alla sanità:
Dalla formazione all’azione
Sei partecipanti, provenienti da Toscana, Puglia, Lazio e Piemonte, hanno già inserito i progetti nei piani formativi 2026 delle rispettive organizzazioni, tra approvazioni formalizzate e processi autorizzativi in corso. Questo risultato testimonia il passaggio concreto “dalla formazione all’azione”, con impatti immediati sui contesti sanitari locali. I partecipanti hanno inoltre sottolineato come il percorso formativo sia stato un’esperienza fondamentale per la collaborazione e lo sviluppo di relazioni professionali tra colleghi.
La rete professionale come patrimonio
“La rete professionale emersa dal corso rappresenta un patrimonio da valorizzare: è anche nei legami tra colleghi che si costruisce la sostenibilità delle pratiche innovative”, afferma Amalia Egle Gentile, responsabile del Laboratorio di Health Humanities del Centro nazionale malattie rare. Marco Testa, presidente SIMeN e co-responsabile del percorso formativo, aggiunge: “La collaborazione ISS–SIMeN ha permesso di costruire percorsi formativi basati sulla narrazione e sull’esperienza, valorizzando la dimensione umana e professionale dei partecipanti”.
Strumenti immediatamente applicabili
L’iniziativa dell’ISS conferma l’impegno dell’Istituto nello sviluppo di percorsi formativi che uniscono dimensione scientifica e operativa, fornendo ai professionisti strumenti immediatamente utilizzabili per implementare attività nei propri contesti organizzativi. Il risultato è un modello replicabile e concreto di innovazione nella sanità pubblica, dove la narrazione diventa mezzo per migliorare la qualità dei servizi, sostenere i professionisti e rafforzare la centralità del paziente.
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