Il suicidio è la principale causa di morte materna tardiva, seguito da patologie cardiovascolari e complicanze emorragiche
La nascita di un figlio dovrebbe essere un momento di gioia, ma per alcune donne può trasformarsi in una tragedia silenziosa. In Italia, tra il concepimento e un anno dopo il parto, quasi la metà delle morti materne potrebbe essere evitata. Non si tratta solo di numeri: dietro ogni caso c’è una vita spezzata, una famiglia colpita e un percorso di cura che può essere migliorato. I dati più recenti di ItOSS, il sistema di sorveglianza ostetrica nazionale dell’Istituto superiore di sanità, mostrano come il suicidio stia emergendo come principale causa di morte materna tardiva, confermando l’urgenza di interventi mirati, percorsi clinici coordinati e supporto psicologico costante.
Una tragedia prevenibile
Tra il 2011 e il 2021, in Italia, 776 donne sono decedute dal concepimento fino a un anno dopo il parto. Sebbene il numero assoluto possa sembrare contenuto, quasi la metà di questi decessi (42%) sarebbe evitabile. Oltre al suicidio, che rappresenta il 16,1% dei decessi in questo periodo e il 28,7% se si considerano solo i decessi tardivi, le cause più comuni includono patologie cardiovascolari ed emorragie ostetriche, condizioni che richiedono un monitoraggio accurato e interventi tempestivi.
Sorveglianza ostetrica avanzata
L’Italia è uno degli otto Paesi europei dotati di un sistema avanzato di sorveglianza ostetrica. “ItOSS analizza le cause dei decessi materni durante gravidanza, parto e puerperio, quel periodo di circa 6-8 settimane in cui il corpo della donna si riequilibra fisicamente ed emotivamente”, spiega Serena Donati, direttrice del Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva del Cnapps. Il sistema coinvolge tutte le Regioni, ad eccezione del Molise, con referenti clinici in ogni struttura sanitaria dove può avvenire un decesso materno, tra cui punti nascita, terapie intensive, stroke unit e unità coronariche. Ogni caso viene segnalato, analizzato e discusso in audit intraospedalieri e indagini confidenziali regionali e nazionali.
Suicidio: la principale causa di morte tardiva
Secondo i dati ItOSS, il suicidio è oggi la principale causa di morte materna tardiva in Italia. Tra il 2006 e il 2012 rappresentava il 12% dei decessi dal concepimento a un anno dopo il parto, mentre tra il 2011 e il 2021 questa quota è salita al 16,1%. Considerando solo le morti tardive (tra 43 e 365 giorni dal parto), quasi 3 su 10 (28,7%) sono attribuibili al suicidio. Il sistema di sorveglianza ostetrica mira a ridurre le morti materne evitabili e a migliorare la qualità dell’assistenza alla nascita. Grazie alla collaborazione tra Regioni, audit approfonditi e monitoraggio costante, è possibile identificare tempestivamente i rischi e intervenire in modo mirato. “Ogni decesso materno è una tragedia che si può prevenire. Garantire sicurezza e supporto alle donne significa salvare vite e dare dignità alla nascita,” conclude Donati.
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