In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, Parent Project lancia la campagna "Un passo alla volta" per mappare le barriere architettoniche in Italia
Il 3 dicembre non è una data qualunque: è il momento in cui siamo chiamati, come Paese, a misurare quanto siamo davvero in grado di garantire pari opportunità. In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, diventa evidente ciò che spesso passa sotto silenzio: la libertà di muoversi, accedere a un edificio, attraversare una piazza non è uguale per tutti. Per molti, ogni spostamento è una trattativa con ostacoli che non dovrebbero esistere. È da questa consapevolezza quotidiana, fatta di barriere materiali (ma anche culturali), che prende forma la nuova campagna di Parent Project “Un passo alla volta“. Una campagna che nasce dall’esperienza diretta delle famiglie dei bambini e ragazzi con distrofia muscolare di Duchenne e Becker e che mette in evidenza l’urgenza di rendere le nostre città davvero vivibili per tutti. Il progetto ruota attorno alla creazione di una grande mappa interattiva dell’accessibilità italiana: una cartina costruita «dal basso», grazie alle segnalazioni dei cittadini attraverso un questionario semplice e aperto a tutti. Ezio Magnano, presidente dell’associazione, ricorda che “la vita indipendente delle persone che convivono con la Duchenne e la Becker è uno dei cardini del nostro impegno. L’accessibilità non è un favore né una cortesia: è un diritto. Città accessibili significano città migliori per tutti”.
Accessibilità: un diritto spesso dimenticato
Il diritto a muoversi liberamente negli spazi urbani è sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. In Italia, i Comuni dovrebbero garantirlo attraverso i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, i PEBA, obbligatori dal 1986. Eppure, decenni dopo, molti enti locali non li hanno ancora adottati o li aggiornano solo parzialmente, lasciando interi quartieri di fatto inaccessibili. Le conseguenze sono immediate: persone con disabilità, anziani, genitori con passeggini, chiunque si muova con difficoltà finisce escluso da spazi e attività quotidiane.
La mappa partecipativa: il primo passo di un percorso più ampio
La campagna parte da un gesto semplice: dedicare pochi minuti alla compilazione di un questionario sul sito di Parent Project. Undici domande che consentono di valutare il proprio Comune e contribuire alla realizzazione della mappa interattiva. Una fotografia dinamica, aggiornata e consultabile da tutti, che aiuterà a individuare criticità e punti di forza del territorio italiano. Ma il progetto non finisce qui. Parent Project prevede di elaborare report annuali sugli aggiornamenti della mappa, coinvolgere media e istituzioni e avviare azioni di advocacy nei Comuni più problematici. Non mancheranno iniziative di valorizzazione per le città che si distingueranno per buone pratiche.
Un futuro più accessibile per i bambini di oggi
“La nostra associazione nasce da genitori e continua a essere guidata da loro – racconta Magnano -. La comunità Duchenne ha cambiato radicalmente il destino della patologia negli ultimi trent’anni. Oggi i bambini che nascono con la Duchenne diventeranno adulti: il mondo dovrà essere pronto a rispondere ai loro bisogni. E per farlo serve l’impegno della società intera”. ‘Un passo alla volta’ è proprio questo: un invito a fare ognuno la propria parte, sapendo che anche un singolo contributo può diventare l’inizio di una città più giusta, più accessibile, più umana.
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