Uno studio condotto in sette strutture ambulatoriali della regione di New York evidenzia un’incidenza significativa di tumori al seno in donne tra i 18 e i 49 anni, spesso invasivi e biologicamente aggressivi
Il cancro al seno nelle donne giovani non è più un’eccezione, ma un allarme crescente. Dati recenti mostrano che fino a un quarto dei tumori diagnosticati riguarda donne sotto i 50 anni, con molti casi sotto i 40 anni caratterizzati da forme invasive e aggressive. Un nuovo studio, condotto in sette strutture ambulatoriali della regione di New York, evidenzia un’incidenza significativa di tumori al seno in donne tra i 18 e i 49 anni, spesso invasivi e biologicamente aggressivi. La ricerca invita a ripensare le strategie di screening, puntando su valutazioni del rischio personalizzate e diagnosi precoci, e mette in discussione l’idea che l’età da sola possa garantire sicurezza nella prevenzione.
Incidenza preoccupante nelle giovani donne
Analizzando i dati raccolti tra il 2014 e il 2024 in sette strutture ambulatoriali distribuite su un raggio di circa 320 km, i ricercatori hanno identificato 1.799 tumori al seno in 1.290 donne di età compresa tra 18 e 49 anni. Le diagnosi annuali variavano da 145 a 196, con un’età media alla diagnosi di 42,6 anni. Di questi tumori, l’80,7% era invasivo e molti erano biologicamente aggressivi, inclusi casi triplo-negativi, difficili da trattare con terapie ormonali convenzionali.
Screening attuale e limiti per le giovani
Negli Stati Uniti, per le donne a rischio medio, la US Preventive Services Task Force consiglia mammografie ogni due anni a partire dai 40 anni fino ai 74. L’American Cancer Society suggerisce lo screening annuale dai 45 anni, con possibilità di iniziare tra i 40 e i 44. Alle donne ad alto rischio, in base a fattori genetici o familiari, è raccomandata anche la risonanza magnetica, generalmente a partire dai 30 anni. Tuttavia, non esistono linee guida specifiche per le donne sotto i 40 anni, nonostante rappresentino fino a un quarto dei tumori diagnosticati ogni anno.
Importanza della valutazione del rischio
“La percentuale di tumori diagnosticati in donne sotto i 40 anni è significativa e non può essere ignorata – sottolinea la Dott.ssa Stamatia Destounis, radiologa presso l’Elizabeth Wende Breast Care di Rochester -. I medici devono valutare attentamente il rischio individuale per identificare chi può beneficiare di uno screening più intensivo o anticipato”. I numeri dello studio sono rimasti stabili nel tempo, confermando che il problema è persistente e richiede interventi mirati su larga scala.
Prevenzione e diagnosi precoce
Lo studio evidenzia come l’età non debba essere l’unico criterio per decidere chi sottoporre a screening. La storia familiare, la presenza di mutazioni genetiche e altri fattori di rischio devono guidare strategie personalizzate. “Le donne sotto i 50 anni, in particolare sotto i 40, non dovrebbero essere considerate automaticamente a basso rischio. La diagnosi precoce può fare la differenza nei risultati terapeutici”, conclude la Dott.ssa Destounis.
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