Advocacy e Associazioni 12 Novembre 2025 17:55

Inclusione, equità e innovazione: dieci anni di Patient Advocacy Network

Più di venticinque associazioni di pazienti, istituzioni e mondo sanitario a confronto per definire le priorità della sanità del futuro. Dalla governance dei PDTA all’accesso all’innovazione, il Network punta su partecipazione, fiducia e co-progettazione

di Arnaldo Iodice
Inclusione, equità e innovazione: dieci anni di Patient Advocacy Network

Inclusione, equità e accesso alle cure sono stati i temi centrali della decima edizione del “Patient Advocacy Network”, che ha riunito più di 25 associazioni di pazienti per un confronto costruttivo sulle sfide della sanità partecipata. L’obiettivo è stato quello di elaborare proposte concrete da sottoporre alle istituzioni, promuovendo una riflessione condivisa sull’importanza del coinvolgimento attivo e qualificato delle organizzazioni civiche.

Durante l’evento, rappresentanti istituzionali e del mondo sanitario e della comunicazione hanno sottolineato il valore di una governance capace di includere la voce dei cittadini nei processi decisionali, rafforzando così la fiducia tra le parti.

Le cinque priorità individuate dalle associazioni pazienti

Nel corso dei lavori, le associazioni hanno definito cinque direttrici di intervento per migliorare il sistema salute. Tra queste, una nuova governance dei PDTA, basata su strutture coordinate e aggiornamenti tempestivi, accompagnata da una gestione regionale più efficiente e trasparente. Fondamentale anche la piena applicazione dei LEA, una comunicazione chiara e accessibile, e il rafforzamento del legame di fiducia tra cittadini e istituzioni.

L’attenzione si è poi concentrata sull’accesso e sulla presa in carico, con la proposta di un modello unico integrato e lo sviluppo di Case di Comunità moderne. Centrale infine il riconoscimento del capitale sociale, la partecipazione nei tavoli permanenti di confronto e la valorizzazione delle professioni sanitarie.

Dieci anni di rete e co-progettazione

Il Patient Advocacy Network, promosso da ALTEMS – Università Cattolica del Sacro Cuore con il supporto non condizionato di AstraZeneca, rappresenta da dieci anni un luogo di incontro tra associazioni, istituzioni e mondo accademico. Questa decima edizione, articolata in una due-giorni di lavori, ha consolidato il ruolo del Network come laboratorio di idee e buone pratiche per la sanità del futuro.

“Dieci anni di lavoro comune rappresentano un grande risultato per l’attività che ALTEMS conduce per aumentare la capacità di dialogo e le competenze del mondo delle associazioni civiche. Questa è una ricchezza e un patrimonio che continueremo a coltivare anche per gli anni futuri per lo sviluppo del Servizio sanitario nazionale”, ha dichiarato Giuseppe Arbia, Direttore ALTEMS, Università Cattolica del Sacro Cuore.

Innovazione, collaborazione e visione globale

In un contesto di rapida trasformazione globale, il Patient Advocacy Network richiama alla necessità di un’alleanza strutturata tra cittadini, istituzioni e imprese per affrontare con equilibrio la sfida dell’innovazione.

“L’accesso appropriato e tempestivo all’innovazione è il banco di prova su cui si misurano l’inclusione e l’equità. Le associazioni pazienti hanno un ruolo fondamentale in questo scenario per orientare le

decisioni sanitarie ma vanno abilitate con gli strumenti, le occasioni e i luoghi di confronto più adatti – ha commentato Francesca Patarnello, VP Market Access & Government Affairs di AstraZeneca Italia – Lo scenario attuale ci mostra quanto rapidamente stia cambiando l’equilibrio globale e non è sempre facile decifrare quali saranno gli impatti a lungo termine di queste evoluzioni. Solo collaborando in modo strutturato e costruttivo possiamo fare sì che l’innovazione continui ad essere una priorità e che l’importanza del ruolo delle associazioni venga pienamente riconosciuto”.

Le sfide territoriali e il diritto alla salute per tutti

L’edizione 2025 ha posto l’accento sulle differenze territoriali nei percorsi di diagnosi, cura e presa in carico, evidenziando la necessità di ridurre le disuguaglianze regionali. Workshop e incontri hanno permesso di far emergere priorità condivise e strategie per garantire un accesso equo ai servizi. Come sottolineato da Maria Teresa Petrangolini, Direttrice del Patient Advocacy Lab di ALTEMS, “equità, accesso alle cure, lotta alle disuguaglianze rappresentano i grandi must per la sanità del futuro che sia sostenibile ma allo stesso tempo attenta e amorevole nei confronti delle persone con bisogni di salute. Per questo il ruolo di un network di associazioni di pazienti è fondamentale non solo per ricordare che la nostra costituzione pone al suo centro il diritto alla salute ma per esercitare una funzione fondamentale di tutela e di promozione della prevenzione, la cura e la riabilitazione per tutti i cittadini, nessuno escluso”.

Sanità partecipata e formazione condivisa

Sul tema della programmazione sanitaria e della riduzione delle disuguaglianze è intervenuto Eugenio Di Brino, Coordinatore del Patient Advocacy Lab di ALTEMS, che ha sottolineato la rilevanza del momento storico attuale. “Siamo in un momento storico molto importante in cui il tema dell’equità, dell’accesso alle cure diventa parte centrale di come sostanzialmente andiamo a investire. Le risorse annuali che vengono ogni anno incrementate per il Servizio sanitario nazionale. In questi ultimi anni – continua – c’è stato un incremento importante ma dobbiamo capire al meglio come queste risorse possono essere dedicate per abbattere quelle diseguaglianze che stanno coinvolgendo alcune realtà locali e regionali che in qualche modo devono riorganizzare quelle che sono le attività di politica sanitaria”.

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