Con ottobre e i primi freddi, entra nel vivo la stagione dei virus respiratori. Da questa settimana è ufficialmente ripartita la sorveglianza RespiVirNet, la rete coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con il ministero della Salute. L’obiettivo è fotografare l’andamento delle infezioni respiratorie sul territorio nazionale, grazie alla collaborazione di medici e pediatri di famiglia, laboratori di riferimento regionali e centri di sorveglianza. I primi bollettini arriveranno nei prossimi giorni e offriranno un quadro aggiornato sull’andamento della curva epidemica.
La principale novità della stagione riguarda il modo di definire un caso. Non si parlerà più di “sindrome simil-influenzale” (ILI), ma di “infezione respiratoria acuta” (ARI), una categoria più ampia che riflette la varietà di virus in circolazione. Secondo le nuove indicazioni, la diagnosi si basa su un esordio improvviso dei sintomi e sulla presenza di almeno uno tra quattro segni respiratori: tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria o coriza, ossia il classico raffreddore con naso che cola. Il giudizio clinico del medico resta comunque essenziale per confermare che si tratti di un’infezione di natura virale.
Un altro punto chiave del nuovo protocollo operativo riguarda il tampone oro-naso-faringeo, che deve essere eseguito nella fase acuta della malattia, preferibilmente entro i primi sette giorni dall’insorgenza dei sintomi.
Ogni Asl e Regione dovrà coordinare la raccolta dei campioni con il laboratorio di riferimento, adottando un campionamento casuale dei primi pazienti con infezioni respiratorie acute che si presentano ogni settimana. Il numero raccomandato è di almeno 3-5 tamponi settimanali, variabile in base alla capacità locale e alla circolazione dei virus. Per evitare distorsioni statistiche, si consiglia di non concentrare i prelievi nei giorni immediatamente successivi al weekend.
Per rendere la sorveglianza più completa, la scheda di raccolta dati è stata ampliata includendo una sezione dedicata alle vaccinazioni. Oltre alla copertura antinfluenzale, si raccolgono informazioni su vaccinazioni anti-Covid-19 e, nei bambini sotto i cinque anni, sull’immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), sia tramite vaccino materno che con anticorpi monoclonali.
La sorveglianza virologica è stata anticipata alla settimana 42 (13-19 ottobre) e proseguirà fino all’autunno 2026, per garantire un monitoraggio continuo durante tutto l’anno. Un altro obiettivo è potenziare la rete di medici e pediatri sentinella, estendendo la raccolta dei tamponi anche alle regioni che finora si sono limitate alla sorveglianza ospedaliera. Infine, la rete RespiVirNet amplia il proprio raggio d’azione includendo, oltre ai virus influenzali, Sars-CoV-2, RSV, rinovirus, adenovirus, virus parainfluenzali, metapneumovirus, bocavirus e altri coronavirus umani.
Con queste innovazioni, la sorveglianza italiana dei virus respiratori si fa più capillare e moderna. Conoscere in tempo reale la diffusione e la tipologia dei virus circolanti è la chiave per intervenire con rapidità e garantire strategie vaccinali e terapeutiche sempre più mirate.
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