Advocacy e Associazioni 15 Ottobre 2025 14:57

Salute delle donne, Fondazione Onda compie venti anni: “Serve una sanità più equa”

Nel ventennale di Fondazione Onda ETS, un’indagine firmata Elma Research racconta come è cambiato il rapporto delle donne italiane con la salute: più attenzione al benessere psicologico e alla prevenzione, ma meno supporto dal Servizio Sanitario e dalla famiglia. Per molte, la salute resta una priorità, ma non sempre una possibilità accessibile
di I.F.
Salute delle donne, Fondazione Onda compie venti anni: “Serve una sanità più equa”

Non è più soltanto una questione di cure, ma di equilibrio. Le donne italiane, oggi più che nel 2005, interpretano la salute come un intreccio tra corpo e mente, come un diritto da tutelare e un bene da coltivare ogni giorno. Lo rivela la nuova ricerca di Elma Research condotta con Fondazione Onda ETS, presentata a Roma in occasione dei vent’anni della Fondazione, durante un evento in Senato promosso dalla senatrice Daniela Sbrollini. Dal confronto con l’indagine realizzata vent’anni fa emerge una fotografia complessa: cresce la consapevolezza, aumenta la volontà di prendersi cura di sé, ma diminuisce la fiducia nel sostegno familiare e nel Servizio Sanitario Nazionale.

“Una sanità davvero inclusiva”

“Nel nostro ventesimo anniversario celebriamo l’attenzione e la dedizione di Fondazione Onda ETS nell’affermare l’importanza della medicina di genere in Italia, ponendo sempre al centro le persone e il loro diritto alla salute”, afferma Francesca Merzagora, presidente della Fondazione. Merzagora ricorda come, in questi anni, Onda abbia costruito reti, diffuso cultura sanitaria e promosso la medicina di genere attraverso il Bollino Rosa e Azzurro, ricerche, campagne e formazione. Ma il cammino è ancora lungo: “A distanza di vent’anni – sottolinea – emergono ancora criticità nella prevenzione e nella gestione della salute propria e dei familiari. La conoscenza della medicina territoriale resta scarsa, e troppe donne non si sentono sostenute dal SSN”. Per la presidente, il futuro deve essere un orizzonte di equità: “Solo integrando la salute di genere nel Servizio Sanitario potremo costruire una sanità davvero inclusiva e capace di promuovere il benessere di tutti”.

Benessere mentale al centro

La salute mentale resta il terreno più fragile, soprattutto per le più giovani. Ansia, insonnia e disturbi dell’umore affliggono un numero crescente di donne tra i 18 e i 35 anni. “Già anni fa – ricorda Claudio Mencacci, presidente del Comitato tecnico scientifico di Onda – un’indagine mostrava come le donne temessero la depressione più del tumore al seno. Da allora abbiamo posto la salute mentale tra le nostre priorità, con progetti, campagne e percorsi di cura inclusivi”. Oggi la Fondazione guarda avanti, impegnandosi contro una nuova minaccia: la solitudine. “Con il Bollino RosaVerde e il coinvolgimento delle farmacie territoriali – spiega Mencacci – vogliamo contrastare l’isolamento, che rappresenta una delle principali fragilità della salute mentale contemporanea”.

Tra informazione e fragilità

La ricerca, che ha coinvolto oltre 800 donne tra i 18 e i 64 anni, evidenzia un dato emblematico: il 69% si occupa anche della salute dei familiari, ma riceve sempre meno supporto (-14% rispetto al 2005). E se cresce l’uso di internet e social come fonti informative (46% e 26%), il medico resta il punto di riferimento principale. Tuttavia, la percezione generale è che l’informazione sanitaria sia ancora insufficiente: solo una donna su tre si considera “abbastanza” o “molto” informata.

“Un impegno che ha anticipato i tempi”

“Fondazione Onda ETS ha anticipato di anni il dibattito sulla medicina di genere,e -mettendo al centro la salute femminile non solo per le patologie tipicamente legate alle donne, ma anche per quelle che colpiscono entrambi i sessi con maggiore incidenza nelle donne – afferma Alberto Costa, vicepresidente della Fondazione -. Da questa visione nacque il Bollino Rosa, che ha migliorato i servizi sanitari per le donne. Rimane però fondamentale approfondire le diverse fasi della vita femminile — pubertà, età fertile, menopausa e senescenza — per garantire cure mirate. Il benessere delle donne è essenziale per la salute della società intera”.

L’importanza della medicina di genere

“Ormai sappiamo come la medicina di genere rappresenti un’evoluzione cruciale per una sanità più equa ed efficace, superando i tradizionali standard esclusivamente maschili – aggiunge Ilenia Malavasi, componente della Commissione Affari Sociali della Camera -. Questo approccio considera il genere come costrutto socioculturale, influenzando prevenzione, diagnosi e percorsi di cura. Tra questi anche la comunicazione: messaggi troppo generici possono costituire una barriera al diritto delle donne di mantenersi in salute. Per questo – conclude – è fondamentale riconoscere il valore di Fondazione Onda ETS, che in vent’anni ha contribuito in modo decisivo a rendere concreta la prospettiva di genere nel nostro Servizio Sanitario”.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Ipotiroidismo: da Piazza del Popolo a Roma la sfida al “sommerso”

La Campagna promossa dalla Fondazione Consulcesi si conferma modello di prevenzione integrata promuovendo una visione sinergica della salute pubblica con il coinvolgimento di Regione Lazio, Fimmg ed i...
di Redazione
Salute

“Ogni ora di schermo è un rischio”: la SIP aggiorna le linee guida sui bambini digitali

Troppi device, troppo presto. I pediatri: “Lo smartphone? Non prima dei 13 anni”
di I.F.
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Advocacy e Associazioni

3 dicembre: nasce il nuovo Piano nazionale per i diritti delle persone con disabilità

In occasione della Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, il Governo presenta un Piano strategico che punta su inclusione, accessibilità e partecipazione
di Redazione