Salute 15 Ottobre 2025 09:52

Neurologia, il report globale Oms e la strategia italiana per la salute del cervello

Contro la prima causa di disabilità nel mondo, il piano Sin per i prossimi 10 anni punta su prossimità, digitale e integrazione delle competenze
di I.F
Neurologia, il report globale Oms e la strategia italiana per la salute del cervello
Le malattie neurologiche sono oggi la prima causa di disabilità nel mondo e una delle principali sfide per i sistemi sanitari di ogni Paese. Lo rivela il Global Status Report on Neurology 2025, il primo rapporto globale interamente dedicato alla risposta sanitaria alle patologie del sistema nervoso, presentato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) durante il Congresso mondiale della neurologia. Il documento, elaborato nell’ambito dell’Intersectoral Global Action Plan on Epilepsy and Other Neurological Disorders 2022–2031, fotografa una realtà complessa e diseguale, in cui la capacità di diagnosi, cura e prevenzione varia enormemente da una regione all’altra del pianeta.

Le disuguaglianze globali

A livello mondiale, le patologie neurologiche, oltre 3,4 miliardi di casi e quasi 12 milioni di decessi ogni anno, pesano più di qualsiasi altra condizione sulla qualità e l’aspettativa di vita. Ma l’accesso alle cure resta fortemente diseguale: nei Paesi ad alto reddito si contano in media nove neurologi ogni 100mila abitanti, mentre nei contesti a basso reddito la disponibilità scende a meno di uno. Solo il 39% degli Stati ha una strategia nazionale dedicata e appena il 15% raccoglie dati epidemiologici in modo sistematico. Anche in Europa, il quadro è tutt’altro che rassicurante: le malattie neurologiche sono responsabili di oltre 90 milioni di DALYs (anni di vita persi per disabilità e mortalità), con un impatto economico stimato in più di 900 miliardi di euro l’anno.

Le priorità dell’Oms

Di fronte a questo scenario, l’Oms individua cinque priorità strategiche: rafforzare la governance sanitaria, garantire un accesso equo alle cure, potenziare la formazione e la distribuzione dei professionisti, promuovere la salute del cervello in tutte le età e investire nella ricerca. La salute del cervello, sottolinea il report, deve essere considerata una componente fondamentale della salute pubblica globale, al pari delle malattie cardiovascolari o oncologiche.

La strategia italiana: prossimità, digitale e formazione

In linea con queste indicazioni, la Società italiana di neurologia (Sin) ha definito un piano decennale (2025–2035) che punta su innovazione, prossimità e integrazione. La proposta, presentata ufficialmente dalla società scientifica, mira a costruire una rete di “neurologia di prossimità” e a potenziare la tele-neurologia, grazie anche alle infrastrutture digitali del Pnrr. Un progetto che intende ridurre le disuguaglianze territoriali e rendere l’assistenza più accessibile, soprattutto nelle aree interne e insulari. A ciò si affianca la richiesta di una Cabina di regia nazionale che coinvolga ministero della Salute, Agenas, Mur e la stessa Sin, con l’obiettivo di coordinare la pianificazione dei fabbisogni formativi, la distribuzione dei professionisti e l’attuazione delle politiche di prevenzione. Centrale anche la spinta verso ricerca e innovazione, attraverso lo sviluppo della medicina di precisione, l’uso dei big data e nuove partnership tra pubblico e privato.

Italia, tra eccellenze e criticità

Secondo il rapporto dell’Oms, l’Italia si colloca in una posizione intermedia nel panorama internazionale. Il nostro Paese può contare su una neurologia di alto profilo scientifico e clinico, ma paga ancora forti disparità tra Nord e Sud e tra aree urbane e rurali. Dei circa 7mila neurologi attivi, meno di 3mila operano all’interno del Servizio sanitario nazionale. La media è di cinque neurologi pubblici ogni 100mila abitanti, ma la distribuzione è tutt’altro che uniforme: le carenze più gravi si registrano nelle zone montane e insulari. Le malattie neurologiche a maggiore impatto — come Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla ed epilessia — coinvolgono oltre tre milioni di italiani, con un costo economico superiore ai 20 miliardi di euro annui. Ma se si considerano tutte le patologie croniche del sistema nervoso, a essere interessato è circa un cittadino su tre, con conseguenze pesanti sulla sostenibilità del Servizio sanitario.

One Brain – One Health

“La strategia italiana per la Salute del cervello 2024–2031, promossa dalla Sin e approvata dal ministero della Salute, si fonda sul principio One Brain – One Health, riconoscendo che la salute del cervello è la prima infrastruttura della salute umana – spiega Alessandro Padovani, presidente della Sin -. La proposta – conclude – promuove un’alleanza nazionale e internazionale che coinvolge neurologi, psichiatri, geriatri, medici di medicina generale, istituzioni, scuole e cittadini nella promozione della brain health lungo tutto l’arco della vita. Il cervello è la prima infrastruttura della salute. Proteggerlo significa investire nel futuro, nella dignità e nella coesione del Paese”.

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