Oltre un anno e mezzo dopo la presentazione del Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di fentanyl e altri oppioidi sintetici, Palazzo Chigi fa il punto sulla sua attuazione. L’incontro odierno, presieduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, ha visto la partecipazione dei ministri della Giustizia, della Salute e del Lavoro e delle Politiche sociali, insieme ai rappresentanti degli altri enti e ministeri coinvolti. Secondo quanto riportato, al momento non si registrano emergenze legate alla diffusione di queste sostanze sul territorio nazionale. Mantovano ha però sottolineato che “questa situazione non deve indurre ad abbassare l’attenzione, ma semmai rafforzare la determinazione a proseguire con rigore e responsabilità le attività di prevenzione e controllo”.
Il sottosegretario ha evidenziato come il fenomeno fentanyl riguardi prevalentemente l’uso improprio di ricette e l’appropriazione di medicinali, e ha ricordato che l’esperienza internazionale insegna quanto sia fondamentale anticipare il problema attraverso la prevenzione. “Il cuore dell’intervento a livello nazionale – ha spiegato Mantovano – richiede impegno costante, aggiornamenti continui e adattamenti rapidi alle evoluzioni del fenomeno”. Il Piano nazionale anti-fentanyl si configura come uno strumento dinamico, basato su una strategia integrata e multidisciplinare che coinvolge attivamente diversi ministeri ed enti. Il sottosegretario ha rimarcato come il successo del piano risieda “nella sinergia istituzionale, nella capacità di lavorare uniti superando ogni forma di compartimentazione e favorendo una costante condivisione di dati, informazioni e buone pratiche”.
Durante la riunione, sono state illustrate le attività messe in campo, tra cui il monitoraggio della commercializzazione illecita di fentanyl e precursori attraverso canali web selezionati, con attenzione al dark web e all’uso di criptovalute. Particolare rilievo è stato dato ai nuovi rischi legati a sostanze da taglio come xilazina e nitazeni e al possibile impiego dell’intelligenza artificiale nella produzione di oppioidi sintetici. I Centri antiveleni e i laboratori di tossicologia forense hanno collaborato alla formazione degli operatori sanitari e alla diffusione di screening, con circa 20 strutture sanitarie attrezzate per il rilevamento del fentanyl. Le ispezioni del ministero della Salute e le operazioni dei NAS hanno portato alla denuncia di persone coinvolte nella falsificazione di prescrizioni mediche, mentre sul territorio si sono intensificate le campagne di prevenzione nelle scuole e i corsi di aggiornamento per le forze di polizia. L’azione del piano si completa con il rafforzamento delle capacità analitiche sul territorio, grazie a collaborazioni internazionali e nuovi kit di analisi forniti al RIS di Roma e ai laboratori distribuiti nel Paese.
L’incontro ha confermato come la collaborazione tra ministeri ed enti sia fondamentale per anticipare e gestire i rischi legati all’uso improprio di oppioidi sintetici. La prevenzione e il controllo precoce restano il cuore dell’intervento, e il lavoro coordinato consente di agire con efficacia prima che la situazione diventi emergenza.
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