Salute 2 Ottobre 2025 12:28

Obesità: messo a punto il primo algoritmo europeo per la terapia farmacologica

Un nuovo strumento clinico per affrontare l’obesità e le sue complicazioni arriva dall’European Association for Study of Obesity (EASO) che ha pubblicato su Nature Medicine il primo algoritmo europeo per la terapia farmacologica
Obesità: messo a punto il primo algoritmo europeo per la terapia farmacologica

Un nuovo strumento clinico per affrontare l’obesità e le sue complicazioni arriva dall’European Association for Study of Obesity (EASO) che ha pubblicato su Nature Medicine il primo algoritmo europeo per la terapia farmacologica dell’obesità. Il documento offre ai medici un quadro aggiornato e basato sulle più recenti evidenze scientifiche, con l’obiettivo di rendere la cura dell’obesità più efficace e personalizzata. Nel team di autori figura Paolo Sbraccia, professore ordinario di Medicina interna del Dipartimento di Medicina dei sistemi di Roma Tor Vergata e direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina interna e del Centro medico dell’obesità del Policlinico Tor Vergata. Da anni il docente contribuisce alla ricerca internazionale su questi temi, collaborando con un gruppo di esperti di diversi paesi europei.

Un nuovo approccio che tiene conto delle complicanze dell’obesità

Il nuovo algoritmo è frutto del lavoro congiunto di un team multidisciplinare e propone per la prima volta un approccio che tiene conto non solo della perdita di peso, ma anche delle diverse complicanze associate all’obesità come il diabete di tipo 2, le patologie cardiovascolari o la stenosi epatica. “Questo algoritmo – spiega Sbraccia – rappresenta un punto di svolta perché traduce la ricerca scientifica in uno strumento pratico per la clinica. L’obesità non è una condizione temporanea ma una malattia cronica, che richiede un trattamento continuativo e personalizzato. Offrire ai medici criteri chiari per la scelta del farmaco più adatto significa migliorare la qualità delle cure e prevenire molte delle complicanze più gravi”.

L’algoritmo non punta solo alla riduzione del peso corporeo

Il documento di EASO parte da un principio semplice ma innovativo: la terapia farmacologica deve essere scelta in base alla presenza o assenza delle complicanze legate all’obesità. Non basta, quindi puntare esclusivamente alla riduzione del peso corporeo: occorre valutare il quadro generale del paziente, i rischi metabolici e cardiovascolari, la risposta clinica e la sicurezza del trattamento. Dalla revisione dei principali studi clinici emerge che i farmaci semaglutide e tirzepatide rappresentano oggi le opzioni più efficaci, in grado di garantire una riduzione significativa del peso e un miglioramento complessivo del profilo metabolico. Per questo motivo, l’algoritmo li indica come trattamenti di prima scelta nella maggioranza dei casi. Quando invece è sufficiente un risultato più contenuto, il documento suggerisce l’impiego di altri farmaci già disponibili, sempre nell’ambito di una strategia di cura continuativa e controllata.

Un orientamento terapeutico specifico contro l’obesità

“Grazie ai nuovi farmaci – aggiunge Sbraccia – è possibile ottenere risultati che fin a pochi anni fa sembravano impensabili. Ma il vero progresso è imparare a usarli nel modo giusto, integrandoli in un percorso terapeutico personalizzato. L’obesità non è solo una questione estetica ma una malattia che coinvolge la salute generale e la qualità di vita. Curarla bene significa anche ridurre i costi sociali e sanitari legate alle sue complicanze”. Il lavoro dell’EASO distingue inoltre tra le condizioni legate all’eccesso di massa grassa e quelle causate da un tessuto adiposo disfunzionale, offrendo per ciascuna un orientamento terapeutico specifico.

L’obesità è una malattia complessa che merita attenzione

È il primo documento europeo che mette ordine tra le diverse possibilità farmacologiche e che stabilisce criteri condivisi per la loro applicazione clinica. Il team di esperti sottolinea infine la necessità di aggiornare periodicamente l’algoritmo, per includere le nuove evidenze scientifiche che stanno emergendo con grande rapidità nel campo dei farmaci per l’obesità. L’obiettivo è quello di fornire ai professionisti sanitari strumenti sempre più precisi, capaci di migliorare la cura e la prevenzione a lungo termine. “Questo algoritmo – conclude Sbraccia – aiuta a considerare l’obesità per ciò che realmente è: una malattia complessa che merita attenzione, competenza e continuità. È un passo avanti verso una medicina più moderna, più personalizzata e più vicina ai bisogni delle persone”.

 

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