L’Istituto Mario Negri studia da oltre 15 anni come migliorare il successo a lungo termine del trapianto ed evitare il rigetto. Il laboratorio di immunologia del trapianto dell’Istituto ha già raggiunto un traguardo storico: alcuni pazienti, grazie a una terapia con cellule staminali, vivono già da tempo senza farmaci antirigetto. Oltre alle staminali, i ricercatori del Mario Negri stanno lavorando a nuove terapie per rendere il trapianto una cura definitiva, senza effetti collaterali. Per portare avanti questi studi è necessario avviare un nuovo laboratorio all’avanguardia. Da qui nasce la campagna di raccolta fondi “Mattoni di scienza” sulla piattaforma ideaginger.it.
Il trapianto di un organo – rene, polmone, fegato – è spesso l’unica possibilità per chi soffre di insufficienza d’organo. Ogni anno in Italia migliaia di pazienti tornano a vivere grazie a questa terapia salvavita. Secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti, in Italia nel 2024 sono stati effettuati: 2.393 trapianti di rene, 1.732 trapianti di fegato e 418 trapianti di cuore. Ma la vita dopo un trapianto è segnata dalla necessità di assumere farmaci immunosoppressori per evitare il rigetto. Questi farmaci, seppur indispensabili, hanno gravi effetti collaterali: aumentano il rischio di infezioni, tumori, diabete, problemi cardiovascolari. E nel tempo, non riescono a prevenire il rigetto cronico, che può compromettere l’organo trapiantato.
Il laboratorio verrà creato all’interno del Centro Astori, la sede dell’Istituto nel Parco Scientifico Kilometro Rosso di Bergamo. Sarà il centro nevralgico delle ricerche dell’Istituto nell’ambito dei trapianti e avrà due obiettivi cruciali:
Le nuove attività del laboratorio saranno in costante collaborazione con i clinici del Mario Negri e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in rapporto alla convenzione tra i due istituti nata negli anni Novanta e rinnovata recentemente, per far sì che ogni scoperta sia trasferibile nella pratica e arrivi rapidamente al paziente. Il nuovo laboratorio sorgerà nel 2026. Per avviarlo sono già stati raccolti i fondi necessari per le attrezzature essenziali: una parete con banconi, una cappa a flusso laminare per lavorare in condizioni sterili, un freezer per la conservazione dei campioni. Nelle prossime settimane e fino al 31 ottobre sarà comunque possibile continuare a donare per andare oltre l’obiettivo prefissato e riuscire così ad attrezzare anche la seconda parete per le attività di laboratorio. Per sostenere la raccolta basta donare sulla piattaforma Ginger.
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