Salute 26 Settembre 2025 12:33

Malattie rare: individuati 22 indicatori comuni a tutte le patologie

Identificati per la prima volta 22 indicatori clinici e operativi che costituiscono altrettanti campanelli d'allarme per accelerare il percorso diagnostico dei pazienti con malattie rare. E' quanto emerso oggi a Napoli alla presentazione di ARGO
Malattie rare: individuati 22 indicatori comuni a tutte le patologie

Identificati per la prima volta 22 indicatori clinici e operativi che costituiscono altrettanti campanelli d’allarme per accelerare il percorso diagnostico dei pazienti con malattie rare. E’ quanto emerso oggi a Napoli alla presentazione di ARGO, un’iniziativa inedita che rappresenta un passo decisivo nell’approccio diagnostico alle malattie rare in Italia. Il progetto, nato sotto la direzione scientifica di Giuseppe Limongelli, direttore del Centro di Coordinamento Malattie Rare della Regione Campania. I 22 indicatori rappresentano vere e proprie “red flags” che medici di base, pediatri e pronto soccorso possono utilizzare per riconoscere tempestivamente i segnali di una possibile malattia rara. Tra questi: attenta valutazione della storia familiare, presenza di cluster di malformazioni congenite, manifestazioni insolite di malattie comuni, ritardi o regressioni nello sviluppo neuroevolutivo e patologie gravi senza spiegazione evidente.

Un documento per ridurre l’odissea diagnostica

“La malattia rara – dichiara il professor Limongelli presentando l’iniziativa – è una sfida, è quasi come comporre un puzzle: mettere insieme segni, sintomi e dati strumentali, che sono i cosiddetti campanelli d’allarme, i quali, letti insieme, possono portarci alla diagnosi e talora anche a un trattamento specifico. Quello che cerchiamo di fare con questo progetto molto ambizioso è mettere insieme i massimi esperti clinico-scientifici e istituzionali, seduti allo stesso tavolo per definire gli indicatori trasversali da cercare nella storia clinica dei pazienti e nel ritardo diagnostico che molti di loro vivono”. La ricerca, una Delphi consensus condotta in due fasi, e che ha coinvolto 55 esperti di malattie rare, rappresenta il primo documento comune sottoscritto da tutti i Centri di Coordinamento per le Malattie Rare delle Regioni italiane. L’obiettivo è ridurre drasticamente la cosiddetta “odissea diagnostica” che oggi dura troppi anni.

Un concreto indirizzamento verso un centro specializzato

Infatti, secondo i dati del Rare Barometer, pubblicati sullo European Journal of Human Genetics e rilanciati da ISS e ministero della Salute, le persone con malattia rara attendono in media fino a 5,4 anni per una diagnosi, con particolare svantaggio per donne, bambini e adolescenti, che affrontano tempi più lunghi. Per i bambini e gli adolescenti l’attesa arriva rispettivamente a 8,8 e 10,4 anni. Uno dei dati decisivi che sta alla base del progetto ARGO è quello che dimostra che un corretto indirizzamento verso un centro specializzato può ridurre il tempo medio di attesa del 60%, un periodo decisivo per affrontare in modo corretto questo tipo di patologie.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

“Abbasso il colesterolo”: le società scientifiche italiane unite contro un rischio ancora sottovalutato

Un italiano su quattro ha livelli elevati di colesterolo LDL, ma solo il 18% ne è consapevole. Nella Giornata Mondiale del Cuore, le principali società scientifiche cardiovascolari lanci...
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Legge 104 e caregiver: tutte le novità tra permessi, congedi e smart working

Le novità introdotte per i caregiver dalla legge 104 rappresentano un passo avanti importante, ma secondo l’avvocato Alessia Maria Gatto non sono ancora sufficienti per rispondere piename...
Sanità

Intelligenza artificiale, approvata la legge quadro. Per i medici resta un supporto, non un surrogato

La soddisfazione della Fnomceo: “È un buon giorno per medici e cittadini, l’atto medico resta prerogativa dei professionisti”
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.