L’aria inquinata non minaccia solo polmoni e cuore: può compromettere anche la vista dei bambini. La ricerca coordinata da Zongbo Shi dell’Università di Birmingham, pubblicata su PNAS Nexus, ha mostrato che livelli più elevati di biossido di azoto (NO₂) e particolato fine (PM2,5) sono associati a un’acuità visiva ridotta. La miopia è ormai un problema di salute pubblica, soprattutto in Asia orientale, dove fino all’80-90% degli studenti delle scuole superiori ne è affetto, e il 10-20% presenta forme elevate. La condizione è multifattoriale: genetica, stile di vita e fattori ambientali interagiscono nello sviluppo della vista.
Lo studio ha coinvolto quasi 30mila bambini in età scolare, con un’età media di 10,4 anni. Analizzando i dati tramite tecniche di apprendimento automatico spiegabile (AutoML), i ricercatori hanno potuto distinguere l’effetto dell’inquinamento da altri fattori confondenti, come genetica, pressione scolastica e tempo trascorso all’aperto o davanti agli schermi. I risultati mostrano che livelli più bassi di NO₂ e PM2,5 sono indipendentemente associati a una migliore acuità visiva non corretta (UCVA). Gli studenti delle scuole primarie e i bambini con miopia lieve o moderata traggono i maggiori benefici dall’aria più pulita, mentre i bambini altamente miopi o più grandi mostrano effetti più contenuti.
“Sebbene genetica e tempo davanti agli schermi siano importanti, l’inquinamento atmosferico è un fattore significativo e modificabile – spiega Shi –. Migliorare la qualità dell’aria può proteggere la vista dei bambini nei loro anni di sviluppo più vulnerabili”. Lo smog può causare infiammazione oculare, ridurre l’esposizione alla luce solare e modificare la forma dell’occhio, aumentando il rischio di miopia. Interventi precoci, come aria più pulita nelle scuole e riduzione del traffico urbano, potrebbero rallentare la progressione della miopia. Gli esperti suggeriscono azioni concrete: migliorare la qualità dell’aria ambiente, creare zone a bassa emissione, promuovere attività all’aperto e ridurre l’esposizione a fonti di inquinamento domestico. Questi interventi rappresentano strumenti efficaci per tutelare la salute visiva dei bambini, soprattutto in età scolare.
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