Domani si celebrerà la “Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita”. In Italia l’attenzione si concentrerà su come garantire al paziente le migliori opzioni terapeutiche e diagnostiche riducendo al massimo i rischi. Un impegno che vede la SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica) in prima linea per porre l’attenzione verso esami diagnostici effettuati talvolta in modo inappropriato, anche in relazione alla medicina difensiva. Questo comporta spese inutili ma soprattutto esposizione a radiazioni superflue che possono essere dannose per la salute del singolo paziente ma anche dell’operatore.
I progressi dell’innovazione hanno permesso di ridurre fortemente la quantità di emissioni ma va sempre tenuto alto il livello di attenzione. Proprio per aumentare la consapevolezza e l’alert su questi temi, la SIRM ha promosso un convegno nella sede del Cardello a Roma. “Una giornata fondamentale, – spiega Nicoletta Gandolfo, presidente nazionale SIRM e Direttore del Dipartimento Immagini e Coordinatore della Breast Unit Asl3 di Genova – la radiologia medica si è fortemente evoluta: non si tratta più di una semplice interpretazione delle immagini ma diventa radiologia clinica che interviene in tutti i percorsi dalla prevenzione, alla diagnosi, alla stadiazione, al follow-up. Proprio per questo diventa fondamentale concentrarsi sulla sicurezza attraverso il percorso di formazione degli operatori, la corretta informazione al paziente, la collaborazione con gli altri clinici e con le altre società scientifiche”.
“Da anni ormai la quantità di radiazioni utilizzate per gli esami radiologici è in costante riduzione – sottolinea Luca Brunese, presidente eletto SIRM – proprio nell’ottica di ottimizzare i percorsi e soprattutto tutelare il paziente. Per questo è diventato indispensabile impegnarsi sulla formazione degli operatori e sulla collaborazione con gli altri clinici, come gli oncologi: la collaborazione di SIRM con AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) è un esempio virtuoso a tutto vantaggio dei malati”.
In questo contesto a diventare rilevante è l’inquadramento corretto del paziente. “Questo ormai rappresenta la vera sfida quotidiana per tutti noi –dice Nicoletta Anzalone, presidente AINR (Associazione di Neuroradiologia) – anche grazie all’utilizzo di nuovi software e l’intelligenza artificiale”. Mentre Stefano Arcangeli, presidente dell’associazione di Radiobiologi ha puntualizzato l’importanza della radioprotezione nei confronti sia dei pazienti che degli operatori sanitari. Ernesto Di Cesare, professore ordinario dell’Università dell’Aquila e delegato SIRM per il progetto europeo CLAUD-IT ha illustrato come il tema della sicurezza e della corretta prescrizione possa avere riflessi anche sulle liste d’attesa e rappresenti un problema comune al punto che la Società Europea di Radiologia ha lanciato un programma specifico.
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