Salute 12 Settembre 2025 09:44

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Le malattie non trasmissibili restano la principale causa di morte in Italia, ma il rischio di morire prima degli 80 anni per queste patologie è diminuito sensibilmente negli ultimi vent’anni. A dirlo è il più ampio studio internazionale mai condotto in materia, coordinato dall’Imperial College di Londra e pubblicato su The Lancet. Secondo i ricercatori, “nell’80% dei Paesi del mondo si è registrata una riduzione della mortalità prematura da malattie croniche nel primo ventennio del Duemila”. L’Italia segue questa traiettoria, con progressi significativi soprattutto nei primi dieci anni del millennio, poi seguiti da un rallentamento.

I numeri italiani: calo del 30% negli uomini, del 25% nelle donne

Nel 2000, un maschio italiano aveva il 47,8% di probabilità di morire per una malattia cronica entro gli 80 anni. Nel 2019, la percentuale era scesa al 33,5%, con una riduzione relativa di quasi il 30%. Per le donne, che partono da un’aspettativa di vita più lunga, il rischio era del 28,5% nel 2000 ed è sceso al 21,3% nel 2019, con un calo del 25%. Le patologie che più hanno inciso sul miglioramento sono state le malattie cardiache ischemiche (in particolare l’infarto) per entrambi i sessi e il tumore del polmone per gli uomini. La fascia d’età che più ha beneficiato dei progressi è quella compresa tra i 75 e gli 80 anni.

Le ombre: demenze e tumori in crescita

Lo studio evidenzia però anche segnali preoccupanti. Dopo un netto miglioramento tra il 2000 e il 2010, i progressi si sono attenuati. “Assistiamo a un rallentamento della riduzione della mortalità, mentre alcune patologie – come le demenze e i tumori del pancreas e del fegato – mostrano un trend in crescita”, osservano gli autori.

La fotografia globale: luci e ombre

A livello mondiale, le malattie croniche hanno causato 42 milioni dei 57 milioni di decessi totali nel 2019, di cui 27 milioni in persone con meno di 80 anni. La riduzione della mortalità cardiovascolare è stata il fattore determinante del miglioramento, insieme al calo dei decessi per tumori come stomaco, colon-retto, seno, prostata e polmone. I progressi, tuttavia, non sono stati uniformi. Paesi come Qatar, Azerbaigian e Uzbekistan hanno registrato le performance migliori, mentre in controtendenza spiccano India, con un aumento di mortalità per malattie cardiache e diabete, e Stati Uniti, dove in alcune fasce giovani i decessi sono addirittura cresciuti.

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