Nel Lazio si registrano altri 16 casi di positività al virus West Nile, secondo quanto confermato dalle analisi del Laboratorio di virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma. Di questi, quattro pazienti presentano sindrome neurologica e dodici febbre da West Nile. Si aggrava anche il bilancio dei decessi: è morto un uomo di 77 anni ricoverato allo Spallanzani, con probabile esposizione al virus durante un soggiorno a Baia Domizia, in provincia di Caserta.
L’uomo, residente a Isola del Liri, era stato trapiantato di cuore nel 2014 ed era in follow-up presso l’AO San Camillo Forlanini. A partire dal 20 luglio aveva manifestato febbre elevata, fino a 40 °C, ed era stato ricoverato il 26 luglio. I test eseguiti su plasma e urine avevano confermato la positività al virus il 28 luglio. All’ingresso presentava uno stato di coscienza rallentato e una lieve insufficienza respiratoria. È deceduto questa mattina alle ore 6.20.
Con gli ultimi aggiornamenti, il numero complessivo di casi confermati di infezione da West Nile nel 2025 nella regione sale a 44. La maggior parte si registra in provincia di Latina (41 casi), seguita da Roma (2 casi) e un caso fuori regione, con esposizione avvenuta in Campania.
I Comuni di presunta esposizione nel Lazio sono Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia per la provincia di Latina, Anzio e Nettuno per quella di Roma. Dei 44 casi: 18 pazienti sono ricoverati in reparti ordinari, tre sono stati dimessi, 19 sono in isolamento domiciliare, due sono in terapia intensiva e due sono deceduti.
La Regione Lazio ha intensificato la sorveglianza veterinaria, in particolare sui cavalli, nelle Asl Roma 5, Roma 6, Frosinone e Latina. Prosegue inoltre l’attività di formazione e sensibilizzazione per medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, con particolare attenzione al territorio della Asl Roma 6.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato