Il fumo è il principale fattore di rischio prevedibile: causa almeno 17 tumori e, da solo, è responsabile di circa un quinto dei decessi per cancro nel mondo, ovvero circa due milioni. Di questi, oltre 1,2 milioni sono dovuti al tumore al polmone. Più in generale, circa metà di tutti i decessi per tumori nel mondo sono dovuti a fattori di rischio potenzialmente modificabili: tabacco, agenti infettivi, sovrappeso e obesità, dieta scorretta e inattività fisica. Lo dimostra il ‘Cancer Atlas’ realizzato dall’American Cancer Society.
Al secondo posto tra i fattori di rischio, dopo il fumo, ci sono gli agenti infettivi: per gli uomini, soprattutto, l’Helicobacter pylori e il virus dell’epatite B, responsabili di tumori dello stomaco e del fegato. Per le donne, soprattutto il Papillomavirus, causa soprattutto del tumore della cervice uterina. Per tutti e tre gli agenti sono disponibili strategie di prevenzione molto efficaci.
Seguono l’alcol e l’eccesso di peso corporeo: entrambi causano circa il 4% ciascuno di decessi per cancro. In particolare, obesità e sovrappeso sono responsabili di una quota compresa tra l’1% dei decessi per cancro nei paesi a basso reddito fino al 7-8% di quelli ad alto reddito. In particolare, il grasso in eccesso è correlato al 40% dei decessi per tumore dell’utero, del 19% di quelli del rene, del 18% di quelli dell’esofago. Un peso importante rivestono anche le radiazioni ultraviolette, responsabili del 90% dei casi di melanoma e di più di 59mila decessi annui attribuiti a questo tumore. “Una quota sostanziale di tumori in ogni paese può essere prevenuta attuando misure di prevenzione – spiega una nota Ahmedin Jemal, a capo del dipartimento Surveillance & Health Equity Science dell’American Cancer Society -. Tuttavia, queste misure non sono attuate in modo ottimale in molti paesi a causa della mancanza di volontà politica”, conclude.
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