Salute 30 Giugno 2025 09:17

Neuroblastoma infantile, scoperto il ‘grilletto’ della forma più aggressiva

Al centro della scoperta c’è la variante genetica denominata rs2863002, localizzata sul cromosoma 11. Essa modifica l’attività del gene HSD17B12, essenziale per il metabolismo dei lipidi
Neuroblastoma infantile, scoperto il ‘grilletto’ della forma più aggressiva

Dieci milioni di varianti genetiche in più di 2mila bambini malati e 4mila coetanei sani: è questa la mole di dati analizzata da un team di ricercatori italiani che ha permesso di far luce su un tassello fondamentale nel meccanismo che scatena il neuroblastoma, il tumore pediatrico più aggressivo. Lo studio, pubblicato su Advanced ScienceAdvanced Science, è stato coordinato dal Ceinge-Biotecnologie Avanzate “Franco Salvatore” e dall’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con l’IRCCS Gaslini di Genova e il Children’s Hospital di Philadelphia.

Un’indagine senza precedenti

La quantità di dati analizzata rende questo lavoro tra i più ampi mai realizzati. Il progetto è stato sostenuto dalla Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, dall’associazione Open e da AIRC. Al centro della scoperta c’è la variante genetica denominata rs2863002, localizzata sul cromosoma 11. Essa modifica l’attività del gene HSD17B12, essenziale per il metabolismo dei lipidi.

Epigenetica e ingegneria genetica

Grazie all’impiego di sofisticate tecniche bioinformatiche sui dati genomici, gli autori hanno poi confermato, attraverso esperimenti epigenetici e ingegneria genetica (CRISPR), che rs2863002 aumenta l’espressione di HSD17B12 nelle cellule tumorali. Ne risulta un incremento della proliferazione e dell’invasività, dovuto alla produzione intensificata di acidi grassi a lunga catena, elementi imprescindibili per le membrane e le riserve energetiche della cellula neoplastica. Analizzando pazienti reali, è stato inoltre osservato che un’elevata espressione di HSD17B12 si associa a una sopravvivenza significativamente ridotta.

Verso la medicina personalizzata

Il professore Achille Iolascon sottolinea il valore terapeutico della scoperta: ‘’Farmaci già in sviluppo in grado di colpire enzimi simili a HSD17B12 potrebbero rappresentare la nuova frontiera per i piccoli pazienti con attivazione del gene. L’obiettivo, aggiunge, è duplice: identificare chi è geneticamente a rischio e intervenire precocemente con terapie mirate’’, conclude.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.