Salute 23 Giugno 2025 12:30

Gemelle siamesi separate a Monza, Smile House racconta una sfida medica e umana

Nonostante l’impegno e la dedizione, il percorso non si è concluso come sperato per entrambe: solo una delle due è sopravvissuta e sta proseguendo il suo cammino in terapia intensiva neurologica
Gemelle siamesi separate a Monza,  Smile House racconta una sfida medica e umana

Una storia di medicina, coraggio e umanità. È quella di T. e D., gemelline senegalesi di due anni e mezzo, protagoniste di un intervento senza precedenti in Italia. Unite dalla nascita da una rarissima forma di craniopago verticale totale – una fusione completa e complessa tra cervello, ossa craniche e vasi sanguigni – sono state al centro di un progetto medico internazionale durato dieci mesi e culminato, pochi giorni fa, in un intervento chirurgico straordinario all’Ospedale San Gerardo di Monza. A guidare questa missione medica e solidale è stata Smile House Fondazione ETS, realtà da oltre 25 anni attiva nella cura delle malformazioni cranio-facciali, in stretta sinergia con il San Gerardo, divenuto parte della rete nazionale Smile House dal 2023.

La separazione

L’intervento, durato 48 ore consecutive, ha coinvolto un’équipe multidisciplinare composta da neurochirurghi, anestesisti, chirurghi plastici, specialisti internazionali e bioeticisti. Un’alleanza di competenze, sostenuta dalla tecnologia più avanzata: simulazioni 3D, fasi progressive di separazione cerebrovascolare e una delicatissima ricostruzione multi-tissutale. Il tutto pianificato con rigore sin dal primo giorno di accoglienza in Italia, nel luglio 2024, quando le bambine sono arrivate grazie a un volo dell’Aeronautica Militare Italiana, dopo la segnalazione congiunta di Smile House e World Craniofacial Foundation.

Il racconto dei sanitari e dei genitori

Tuttavia, nonostante l’impegno e la dedizione, il percorso non si è concluso come sperato per entrambe. La piccola T. non ce l’ha fatta. La sorellina D., invece, sta proseguendo il suo cammino in terapia intensiva neurologica, sostenuta dai medici che per dieci mesi hanno vissuto ogni attimo accanto a lei e alla sua famiglia. “Ci siamo presi cura di queste bambine come se fossero figlie nostre”, raccontano i sanitari del San Gerardo, che sottolineano quanto il legame umano, l’ascolto e il rispetto della dignità delle pazienti e della famiglia siano stati parte integrante della cura. Un sentimento reciproco, come dimostrano le parole commosse della mamma e del papà: “Anche nei momenti più difficili, abbiamo sentito che le nostre bambine erano in mani sicure. Lo staff ci ha accolti con amore, come una famiglia”.

L’Intesa tra Smile House e il San Gerardo

Alla base del successo di questo intervento non c’è solo la competenza, ma un modello virtuoso di cooperazione tra pubblico, privato e terzo settore. Il Protocollo d’Intesa firmato tra Smile House e la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori ha infatti dato vita a un Centro specializzato, parte di una rete nazionale che offre un percorso completo dalla diagnosi prenatale all’età adulta, con l’obiettivo non solo di curare, ma di garantire un reale inserimento sociale per ogni piccolo paziente. Un’alleanza rafforzata anche a livello internazionale grazie al contributo della Mouhamad Rassoul Dieng Foundation – che ha sostenuto l’intero progetto con un fondo di tre milioni di euro – e al supporto concreto della Fondazione Maria Letizia Verga, che ha ospitato i genitori a Monza durante tutto il lungo percorso.

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