I bambini sottoposti a cure antibiotiche fin dai primissimi giorni di vita possono avere un rischio più elevato di contrarre infezioni durante l’infanzia ed una maggiore probabilità di sviluppare l’asma. Lo dimostra uno studio dell’Università dell’Islanda pubblicato sul Pediatric Infectious Disease Journal. Pur essendo farmaci salvavita, indispensabili nel trattamento delle infezioni infantili, “l’impiego degli antibiotici nei neonati – spiegano i ricercatori – potrebbe interferire con lo sviluppo del microbioma intestinale, compromettendo l’equilibrio di batteri benefici fondamentali per la maturazione del sistema immunitario”.
Lo studio ha esaminato oltre 22mila bambini islandesi nati a termine tra il 2010 e il 2019 e seguiti per un periodo compreso tra due e dodici anni. I piccoli sono stati suddivisi in base al tipo e al momento dell’esposizione agli antibiotici: c’è chi è nato da taglio cesareo senza travaglio, chi ha avuto una madre trattata con antibiotici durante il parto, chi ha ricevuto gli antibiotici direttamente nelle primissime ore di vita e chi non è stato esposto affatto.
I risultati non lasciano spazio ai dubbi: tutti i bambini che avevano avuto un contatto precoce con gli antibiotici hanno presentato un’incidenza significativamente più alta di infezioni successive, con un conseguente aumento nell’uso degli stessi farmaci. L’effetto più marcato si è osservato nei neonati che avevano ricevuto un trattamento antibiotico diretto nella prima settimana di vita. In questo gruppo, il rischio di asma risultava quasi raddoppiato rispetto ai bambini non esposti. Le infezioni respiratorie, gastrointestinali e urinarie sono risultate molto più frequenti nei soggetti trattati con antimicrobici nei primi giorni.
Gli autori sottolineano che “l’uso degli antibiotici resta fondamentale, soprattutto nei casi in cui ci si trova di fronte a infezioni gravi o potenzialmente letali”. Ma avvertono che “il loro impiego nei neonati, soprattutto quando non strettamente necessario, dovrebbe essere valutato con grande cautela”. Alla luce di queste evidenze, i ricercatori invitano a promuovere “un uso più prudente e mirato degli antibiotici nei primissimi giorni di vita, per proteggere il benessere a lungo termine dei più piccoli”.
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