Con un milione e mezzo di casi nel mondo e 133mila solo in Italia, il cancro dell’utero è il tumore ginecologico più frequente e quello in crescita più rapida tra le donne. Nonostante i numeri siano un chiaro segnale di allarme, questa neoplasia viene spesso sottovalutata. Per questo, nel mese di giugno, proclamato Mese Mondiale del Tumore dell’Utero, ACTO Italia scende in campo con una doppia iniziativa: un’indagine internazionale promossa da IGCS e un incontro online per smontare falsi miti e fornire alle donne strumenti concreti per difendersi.
In apertura del mese, la presidente di ACTO Italia, Nicoletta Cerana, in un’intervista a Sanità Informazione, ha voluto lanciare un messaggio chiaro e di speranza, che è anche un invito a non abbassare la guardia: “Il tumore dell’utero è una neoplasia che se diagnosticata in fase precoce – cioè in primo stadio – si risolve con la chirurgia, ma che in molti casi viene diagnosticata in fase avanzata. Per questi tumori avanzati per lungo tempo non ci sono state soluzioni. Fortunatamente negli ultimi anni, grazie a una migliore conoscenza del profilo molecolare della malattia, sono state individuate nuove terapie molto promettenti. Mi riferisco agli anti-angiogenici, agli immunoterapici e soprattutto alle combinazioni di immunoterapia e chemioterapia che hanno dato risultati insperati a livello di sopravvivenza”.
“È recente l’approvazione il farmaco immunoterapico che, in combinazione con la chemioterapia, ha ridotto del 72% il rischio di morte o di progressione della malattia in donne con carcinoma dell’endometrio avanzato o recidivante con specifiche caratteristiche molecolari – continua la Presidente Acto -. Si tratta di un traguardo enorme che, secondo i clinici, mostra che potenzialmente oggi si è in grado di guarire anche i tumori recidivanti o che esordiscono in quarto stadio. Un’ottima notizia che ci piace confermare a tutte le pazienti in occasione di questo mese mondiale del tumore dell’utero”.
ACTO Italia, l’associazione che da anni si batte per i diritti e la salute delle donne colpite da tumori ginecologici, ha scelto di aderire alla campagna globale lanciata dall’International Gynaecological Cancer Society (IGCS) e dall’International Gynaecological Cancer Advocacy Network (IGCAN). Al centro dell’iniziativa, un questionario rivolto alle pazienti e ai caregiver, con l’obiettivo di far emergere non solo i bisogni clinici, ma anche le difficoltà psicologiche, lo stigma e l’isolamento che spesso accompagnano questa diagnosi. “Vogliamo dare voce alle donne – spiegano dall’associazione – e contribuire a una mappa globale dei vissuti legati alla malattia”. (Il questionario è disponibile online a questo link).
Il tumore dell’endometrio è oggi la quarta neoplasia più frequente nelle donne, dopo quelle al seno, al colon e al polmone. Oltre il 90% dei casi riguarda donne sopra i 50 anni, e nella fascia 50-69 è la terza più comune. A pesare, l’aumento dell’età media, l’uso di terapie estrogeniche, l’obesità e i cambiamenti negli stili di vita. Ma ciò che rende questa patologia ancora più insidiosa è la totale assenza di strumenti di screening o prevenzione precoce. Non esistono, infatti, test diagnostici analoghi al Pap test o alla mammografia, e questo rende il tumore dell’endometrio difficile da intercettare nelle fasi iniziali, soprattutto se i sintomi – come il sanguinamento anomalo dopo la menopausa – vengono ignorati o sottovalutati.
A peggiorare il quadro, una diffusa disinformazione: molte donne non conoscono questa forma tumorale o ne confondono i segni con disturbi benigni. Da qui l’urgenza di una campagna informativa capillare. Per rispondere a questo bisogno, ACTO Italia ha organizzato il webinar “Tumore dell’utero: falsi miti e verità”, che si terrà giovedì 5 giugno alle ore 18 sui canali Facebook e YouTube di ACTO Onlus TV. A guidare l’incontro sarà la dottoressa Vanda Salutari, responsabile dell’Unità di Terapie Innovative per i Tumori Femminili del Policlinico Gemelli di Roma, una delle voci più autorevoli nel panorama oncologico ginecologico italiano. L’obiettivo è duplice: offrire informazioni aggiornate e affidabili, e al tempo stesso aprire uno spazio di confronto diretto con le pazienti e con chi si prende cura di loro. “La collaborazione con IGCS e IGCAN è per noi motivo di grande orgoglio – conclude Nicoletta Cerana – . Solo unendo le forze possiamo davvero fare la differenza nella vita delle donne: informazione, diagnosi tempestiva e accesso alle cure innovative sono le nostre parole chiave”.
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