Salute 26 Maggio 2025 10:29

Psichiatri: allarme migranti in Rems, il 25% ricoverati è straniero

In occasione del congresso nazionale della Società Italiana di Psichiatria e Psicopatologia Forense, gli specialisti fanno il punto sulle Rems e sull'emergenza migranti
Psichiatri: allarme migranti in Rems, il 25% ricoverati è straniero

In Italia il 25% dei pazienti ospitati nelle Rems è straniero: 144 persone su un totale nazionale che, al 31 dicembre 2023, contava 709 posti letto disponibili. Un dato significativo, considerando che la popolazione straniera residente è inferiore al 10%. Ancora più allarmante è la provenienza: l’81% degli stranieri entra nelle Rems direttamente dal carcere, contro il 34% degli italiani. In molti casi si tratta di persone mai diagnosticate prima, mai seguite dai servizi territoriali e inserite improvvisamente in un contesto ad alta complessità clinica e giudiziaria. I dati sono stati analizzati durante i lavori del secondo congresso nazionale della Società Italiana di Psichiatria e Psicopatologia Forense (SIPPF) che si è concluso ad Alghero.

Le criticità del sistema italiano delle Rems

Secondo recenti studi, tra i rifugiati e richiedenti asilo si osservano percentuali molto elevate di disturbi psichici: PTSD (Disturbo da stress post-traumatico) con il 30% (contro il 3,9% della popolazione generale); depressione con oltre il 35% e disturbi d’ansia con circa il 15%. Non si tratta solo di una maggiore incidenza. Questi disturbi si presentano spesso in forme atipiche, difficili da riconoscere con strumenti diagnostici standard. Il modello occidentale, basato sulla verbalizzazione individuale del trauma, fatica a intercettare esperienze segnate da dissociazione culturale, silenzio e sintomi somatici. “Le Rems rappresentano in Italia il cuore di un sistema pensato per tutelare salute mentale e sicurezza pubblica”, spiegano Eugenio Aguglia e Liliana Lorettu, psichiatri forensi e presidenti della SIPPF. “A dieci anni dalla loro introduzione, però, il sistema mostra segnali evidenti di crisi”, aggiungono.

Ci sono 695 persone in lista d’attesa per le Rems

Il dato sulla tenuta del sistema è eloquente: 695 persone in lista d’attesa, tra cui – secondo il DAP – 15 autori di omicidio. La domanda è in crescita, spinta anche da fenomeni migratori e dall’aumento delle vulnerabilità psichiatriche. Ma l’offerta è ferma, ancorata a numeri statici. Uno studio italiano su 120 rifugiati africani ha rilevato che il 30% soffre di CPTSD (Disturbo da stress post-traumatico complesso): una condizione riconosciuta dall’ICD-11 e legata a traumi prolungati, come torture, detenzione, violenze sistematiche. “Questa forma di trauma non si limita ai sintomi classici – precisa Aguglia – ma include problemi di regolazione emotiva, immagine di sé e relazioni interpersonali”. Continua Giuseppe Nicolò, direttore del Dipartimento di salute mentale della ASL Roma 5: “In questo contesto le REMS rischiano di diventare luoghi impropri, occupati da soggetti che non hanno reali diagnosi psichiatriche. L’uso improprio delle perizie toglie spazio e risorse a chi ha davvero bisogno di trattamento”.

Necessario un cambiamento strutturale per le Rems

“Oggi manca un protocollo forense – dice Aguglia – realmente transculturale, in grado di valutare correttamente imputabilità, pericolosità sociale, capacità processuale. Strumenti come il Cultural Formulation Interview (CFI) o l’Harvard Trauma Questionnaire (HTQ) sono raccomandati a livello internazionale, ma il loro uso in Italia è ancora marginale”. Senza un cambiamento strutturale, le Rems rischiano di diventare contenitori residuali, dove si concentrano fragilità cliniche, lacune diagnostiche e automatismi giudiziari. “Serve un percorso forense articolato – concludono gli esperti della SIPPF – costituito da strutture e servizi specializzati, con periti formati e strumenti valutativi culturalmente sensibili, per garantire che cura e giustizia non siano mai in conflitto”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Salute

Capelli bianchi: non solo un segno del tempo, ma un meccanismo di difesa contro il cancro

Secondo uno studio dell’Università di Tokyo i capelli bianchi rappresentano una risposta difensiva delle cellule staminali dei melanociti del bulbo pilifero a gravi danni al DNA
di Isabella Faggiano