Nutri e Previeni 23 Maggio 2025 12:06

Dieta mediterranea. SINU, la nuova piramide alimentare per favorire una maggiore aderenza

Lo strumento per educare ai principi della sana alimentazione più salutare e sostenibile
Dieta mediterranea. SINU, la nuova piramide alimentare per favorire una maggiore aderenza

La Dieta Mediterranea non è solo un regime alimentare, ma uno stile di vita che include competenze, conoscenze e tradizioni, nel rispetto del territorio e della biodiversità. Oggi la Dieta Mediterranea è anche un modello per affrontare le sfide degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030, con un’attenzione particolare all’educazione e alle nuove generazioni. Riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale da UNESCO nel 2010, quest’anno ne ricorre il 15° anniversario.

“È ampiamente dimostrato che una maggiore aderenza alla Dieta Mediterranea è associata a numerosi benefici per la salute, in primis la riduzione della mortalità e la prevenzione di malattie croniche non trasmissibili, come malattie cardiovascolari, diabete, cancro e malattie neurodegenerative”, afferma la Prof.ssa Anna Tagliabue, Presidente della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU). “Nonostante ciò, assistiamo ad una scarsa adesione ai principi della Dieta Mediterranea, soprattutto tra le giovani generazioni”.

Recenti studi hanno analizzato l’aderenza alla Dieta Mediterranea della popolazione di diversi paesi mediterranei, evidenziando un trend negativo. In particolare, gli alimenti di origine vegetale, tra cui frutta, verdura, legumi e persino cereali integrali, sono sottorappresentati nelle diete dei bambini e degli adolescenti. Inoltre, il consumo di altri importanti componenti della dieta, come il latte e i prodotti lattiero-caseari, non è adeguato rispetto alle linee guida nutrizionali, delineando, quindi, il rischio di carenze nutrizionali.

“In particolare, in Italia, il 9% di bambini e adolescenti dichiarano di non mangiare mai verdure, il 7% frutta, il 26% alimenti a base di cereali integrali, il 14% latte e latticini, mentre il 47% dichiara di consumare più di 3 porzioni di carne a settimana”, spiega Francesca Scazzina, Professore Associato di Nutrizione Umana dell’Università di Parma e Membro del Consiglio Direttivo SINU. “Uno studio che ha indagato le abitudini di più di 2000 studenti universitari italiani evidenzia un’aderenza medio-bassa del 72%. Così come un’indagine che ha coinvolto più di 800 persone rappresentative della popolazione italiana, con una percentuale dell’80,4%. Mentre il consumo di alcuni alimenti tradizionali è quasi completamente conservato anche al giorno d’oggi (ad esempio, il consumo di olio d’oliva), il consumo di frutta e verdura, cereali integrali, latte e latticini e legumi sta diminuendo soprattutto tra le giovani generazioni e non è adeguato alle linee guida”.

Complessivamente, i principali determinanti di una maggiore aderenza alla Dieta Mediterranea per i bambini e gli adolescenti sono: la giovane età (l’aderenza peggiora dopo i 12 anni), un livello di attività fisica più elevato, una durata del sonno adeguata e, tra le abitudini alimentari, il fare colazione, consumare i pasti con i membri della famiglia e consumare i pranzi a scuola. Anche l’età più giovane e l’istruzione superiore dei genitori sono risultati determinanti per una maggiore aderenza, così come un maggior reddito familiare mensile.
Tra i fattori che limitano l’aderenza alla Dieta Mediterranea nel nostro Paese si riscontrano il sovrappeso o l’obesità, il fatto di non avere o avere poca responsabilità nell’acquisto di cibo o nella preparazione dei pasti, la difficoltà e il tempo di preparazione di piatti che contengono alimenti di origine vegetale, aspetto riportato anche in uno studio che ha coinvolto più di 1.000 dipendenti dell’Università di Parma.

“Per favorire una maggiore aderenza, la SINU ha sviluppato una nuova rappresentazione grafica della Piramide alimentare, una guida completa per adottare uno stile alimentare sano e sostenibile, preservando le tradizioni culturali e affrontando le sfide nutrizionali e ambientali contemporanee, utile anche come strumento per attività didattiche e per campagne educative,” continua la Presidente SINU.

La decisione di procedere ad un aggiornamento delle precedenti versioni della piramide è stata stimolata da nuove e importanti evidenze scientifiche sul legame tra Dieta Mediterranea e patologie croniche, nonché dal documento FAO-OMS sulle diete sane e sostenibili e dal rapporto della commissione EAT–Lancet sui sistemi alimentari sostenibili. Sono stati considerati anche due documenti ufficiali italiani: le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana emanate dal CREA – Centro di ricerca Alimenti e nutrizione e i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti per la popolazione italiana (SINU, LARN – V revisione).

In sintesi, il modello aggiornato prevede un’enfasi ancora maggiore sugli alimenti di origine vegetale, in particolare frutta, verdura e olio extravergine di oliva, insieme alla promozione di cereali integrali e legumi, come principali fonti nutritive. Incoraggia un approccio misurato al consumo di alimenti di origine animale, in particolare limitando il consumo di carne rossa e lavorata e orientando verso schemi alimentari più sostenibili. La piramide sottolinea, inoltre, l’importanza della moderazione nel consumo di zuccheri aggiunti, sale e alcol, integrando questi concetti all’interno della sua struttura grafica in modo chiaro e coerente. Infine, incorporando considerazioni ambientali, culturali ed economiche, questa nuova versione della piramide fornisce uno strumento pratico e lungimirante per orientare le scelte alimentari del presente e del futuro, tutelando la salute delle persone, valorizzando le tradizioni culturali e affrontando le sfide ecologiche e nutrizionali del nostro tempo.

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