Se non si interverrà subito, nel 2030 un miliardo di adolescenti nel mondo, ossia circa uno su due, vivrà in contesti rischiosi per la salute. Si stima che 464 milioni di adolescenti saranno sovrappeso o obesi, che un terzo delle ragazze soffrirà di anemia, quasi 200 milioni avranno problemi con l’alcol e che 42 milioni di anni di vita sana andranno persi a causa di disturbi mentali o suicidio. Lo indica l’analisi condotta dagli esperti della “Lancet Commission on teenager Health and Wellbeing” pubblicata sulla rivista The Lancet.
Nel mondo non ci sono mai stati così tanti adolescenti e giovani adulti fino a 24 anni: 2 miliardi, pari a un quarto della popolazione mondiale. L’adolescenza è una fase fondamentale dello sviluppo. Tuttavia l’attenzione delle politiche sanitarie a questa fascia di età è stata tradizionalmente scarsa. “Negli ultimi 30 anni sono stati osservati progressi contrastanti”, osserva la co-presidente della Commissione Sarah Baird della George Washington University. “Mentre il consumo di tabacco e alcol sono diminuiti e la partecipazione all’istruzione secondaria e terziaria è aumentata, il sovrappeso e l’obesità – prosegue – sono aumentati fino a otto volte in alcuni Paesi dell’Africa e dell’Asia e il peso della cattiva salute mentale degli adolescenti a livello globale è crescente”.
Preoccupano, inoltre, le sfide future: “il cambiamento climatico, i conflitti attivi nel mondo e una rapida transizione verso un mondo più digitale”. Da qui l’appello degli esperti che invitano a intervenire immediatamente con politiche e risorse dedicate per evitare che in un prossimo futuro i giovani di oggi siano costretti a confrontarsi con un pesante carico di malattia, finendo per vanificare i progressi fatti negli anni per migliorare la salute dei bambini.
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