Salute 19 Marzo 2025 17:27

Il cervello non si spegne mai: “Ecco cosa fa durante il relax”

Gli studiosi intendono comprendere come il cervello riproduce schemi neurali a riposo per aprire nuove strade nella ricerca sulle malattie neurologiche
di I.F.
Il cervello non si spegne mai: “Ecco cosa fa durante il relax”

Anche quando ci sembra di averlo spento, in realtà resta acceso: il nostro cervello non si ferma mai, nemmeno nei momenti di assoluto relax. Potremmo paragonarlo ad un archivista instancabile, un allenatore sempre all’opera, un computer che rielabora e anticipa il futuro. A descriverne tutte queste caratteristiche è un team internazionale di ricerca guidato da Maurizio Corbetta, professore di neuroscienze all’università di Padova, direttore della Clinica neurologica dell’Azienda ospedale università di Padova, e principal investigator dell’Istituto veneto di medicina molecolare, che ha recentemente pubblicato due studi, gettando nuova luce sul funzionamento del nostro cervello a riposo. Nella loro revisione della letteratura, l’articolo ‘The predictive nature of spontaneous brain activity across scales and species’ pubblicato su ‘Neuron‘, i ricercatori Anastasia Dimakou, Andrea Zangrossi, Giovanni Pezzulo e lo stesso Corbetta hanno scoperto che il cervello, in diverse specie – dai vermi agli esseri umani, passando per roditori e primati – conserva e ricrea spontaneamente schemi di attività nervosa simili a quelli attivati durante il comportamento reale.

Studi a confronto

“Il nostro cervello è un archivio vivente di esperienze passate – spiega Corbetta – Un esempio? Le aree visive specializzate nel riconoscimento dei volti umani, anche a riposo, mostrano schemi di attività identici a quelli evocati dall’osservazione di un volto. Gli studi ci indicano che questo meccanismo consente al cervello di ‘ripassare’ e organizzare le informazioni, come una sorta di allenamento silenzioso per affrontare stimoli futuri”. Questa ipotesi è stata testata sperimentalmente anche nel sistema motorio. Nello studio ‘Brain-wide dynamic coactivation states code for hand movements in the resting state’ pubblicato su ‘Pnas‘, i ricercatori Lu Zhang, Lorenzo Pini, Gordon Shulman e lo stesso Corbetta hanno dimostrato che il cervello replica gli stessi schemi di attività sia mentre compiamo un movimento semplice, come aprire e chiudere la mano, sia quando siamo a riposo. E non solo: questi schemi sono più comuni per i movimenti abituali rispetto a quelli meno familiari, suggerendo che il cervello utilizza il riposo anche per consolidare la memoria delle azioni passate.

Obiettivo: aprire nuove strade nella ricerca sulle malattie neurologiche

“Possiamo immaginare il cervello come uno studente che, senza rendersene conto, ripete sottovoce la lezione il giorno prima di un esame”, sintetizza Corbetta. Le implicazioni di questi studi? Comprendere come il cervello riproduce schemi neurali a riposo “potrebbe aprire nuove strade nella ricerca sulle malattie neurologiche. Studiare questi meccanismi potrebbe rivelarsi cruciale, ad esempio, per comprendere e trattare i deficit causati da un ictus, un altro focus centrale delle ricerche del team di Corbetta”, riporta una nota dell’università di Padova.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Salute

Capelli bianchi: non solo un segno del tempo, ma un meccanismo di difesa contro il cancro

Secondo uno studio dell’Università di Tokyo i capelli bianchi rappresentano una risposta difensiva delle cellule staminali dei melanociti del bulbo pilifero a gravi danni al DNA
di Isabella Faggiano