Nutri e Previeni 29 Ottobre 2015 17:59

A Expo il ministro Lorenzin firma la Carta di Milano

A Expo il ministro Lorenzin firma la Carta di Milano

shutterstock_321777707Il cibo come diritto umano fondamentale, ma anche l’accesso ad alimenti sani e nutrienti, all’acqua pulita, all’energia, senza dimenticare il contrasto “alle disuguaglianze nelle possibilità e nelle opportunità tra gli individui e i popoli”. Questo è, in buona sostanza, l’intento ambizioso della Carta di Milano, che raccoglie in dieci pagine il cuore e l’eredità di Expo 2015: un documento firmato anche dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, insieme ai suoi omologhi di 20 Paesi del mondo e a 40 delegati internazionali.

“La Carta di Milano – ha spiegato il ministro Lorenzin – traduce gli intenti di Expo in azioni e politiche, che metteremo in campo nei prossimi anni. Dal punto di vista sanitario abbiamo in realtà già cominciato, perché in questi giorni abbiamo firmato importanti memorandum con Paesi di tutto il mondo proprio per collaborare insieme sulla sicurezza e la tracciabilità dei prodotti, sull’implementazione dei sistemi agroalimentari, sulla sostenibilità e dal punto di vista della prevenzione delle malattie non trasmissibili, così come su tanti altri temi che riguardano la salute pubblica e che vedono nell’Italia una leadership riconosciuta nel mondo”.

“Non siamo abituati a vederci leader – ha aggiunto – ma sui temi della sanità e della salute ci vedono davvero così. Questa leadership porta con sé anche un peso di responsabilità: non dobbiamo quindi avviare, solo in casa nostra, azioni avanzate e mirate sulla prevenzione, sulla sicurezza alimentare e sulla cultura della nutrizione, ma anche aiutare i Paesi vicini e lontani con cui siamo in collaborazione”. La Carta di Milano, quindi, non è solo un pezzo di carta, “ma un vero e proprio moltiplicatore. Le strategie di sicurezza alimentare, così come la lotta alle pandemie o le strategie per il miglioramento della salute nel mondo sono win to win, vanno cioè fatte tutti insieme perché siano efficaci. E questo – ha concluso il ministro – va fatto implementando modelli che poi vengono applicati in tutto il mondo, nel rispetto ovviamente delle diverse culture”.

Credit foto: ChiccoDodiFC

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