Salute 26 Aprile 2024 12:13

Parodontite, i pazienti “difficili” rischiano le apnee notturne

I risultati di questo studio suggeriscono che la malattia parodontale non controllata potrebbe essere un indicatore del rischio di soffrire di disturbi notturni del respiro e quindi potrebbe configurarsi come uno strumento affidabile per i dentisti per identificare l'apnea notturna o disturbi simili nei pazienti con malattia parodontale non risolta
Parodontite, i pazienti “difficili” rischiano le apnee notturne

La parodontite, specie nei casi complessi, potrebbe associarsi a disturbi notturni della respirazione, come ad esempio l’apnea notturna. È quanto suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista General Dentistry e diretto da Andrew Dentino della Marquette University School of Dentistry, University a Buffalo.  Non tutti gli individui che soffrono di malattia parodontale giungono alla risoluzione completa dei sintomi dopo i trattamenti odontoiatrici e parodontali. Una parte dei casi, specie quando non si controllano adeguatamente i fattori di rischio, come il fumo, la cattiva igiene orale, l’alimentazione, si trova di fronte a una malattia più difficile da gestire. In queste situazioni sono frequenti le ricadute nonostante le terapie. Questi casi possono essere associati ad uno stato infiammatorio e infettivo diffuso che coinvolge non solo il cavo orale, ma anche altri distretti corporei.

Lo studio

Nello studio gli esperti hanno lavorato su un campione di 71 pazienti di 19-75 anni, di cui 44 donne, inseriti in un protocollo di terapia di mantenimento (con sedute di igiene orale periodiche) per la parodontite. I partecipanti hanno utilizzato a casa uno strumento per il monitoraggio del sonno e compilato dei questionari sulla qualita’  del sonno. Per 33 di loro è stata fatta diagnosi di una sospetta apnea notturna. Per 21 di questi 33 pazienti è stata identificata una parodontite difficile da gestire e tenere sotto controllo.  I risultati di questo studio suggeriscono che la malattia parodontale non controllata potrebbe essere un indicatore del rischio di soffrire di disturbi notturni del respiro e quindi potrebbe configurarsi come uno strumento affidabile per i dentisti per identificare l’apnea notturna o disturbi simili nei pazienti con malattia parodontale non risolta. Una volta identificati, questi pazienti andrebbero indirizzati a un trattamento per affrontare il disturbo del sonno, che a sua volta potrebbe avere un impatto positivo sulla gestione della malattia parodontale, in un meccanismo di rinforzo positivo bidirezionale.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.