Salute, benessere e prevenzione i consigli quotidiani per vivere meglio.

Prevenzione 13 Marzo 2024

Attività fisica: anche poca è meglio di niente per ridurre il rischio di ictus

Attualmente, le linee guida internazionali raccomandano almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica di intensità moderata. Ora, i ricercatori hanno analizzato oltre 700mila adulti per scoprire se anche da livelli inferiori di attività fisica possano derivare dei benefici per la salute

Immagine articolo

“Tutti dovrebbero svolgere attività fisica nel tempo libero: anche poca è meglio di niente”. A lanciare questo invito all’intera popolazione, a prescindere dall’età e dal livello di preparazione atletica, è Raffaele Ornello, ricercatore dell’Università  dell’Aquila. Da uno studio condotto da un team guidato dallo stesso dottor Ornello, pubblicato sul Journal of  Neurology Neurosurgery & Psychiatry è emerso, infatti, che chi pratica anche solo un po’ di attività fisica nel tempo libero ha un rischio di ictus ridotto rispetto agli individui sedentari.

Quanta attività fisica fare per restare in salute?

Le linee guida internazionali raccomandano 150 o più minuti alla settimana di attività fisica di intensità moderata o 75 o più minuti di attività di intensità vigorosa per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, incluso l’ictus, ma non molti adulti raggiungono questo obiettivo. Per scoprire se livelli inferiori di attività fisica  potessero comunque conferire una qualche protezione, gli autori hanno analizzato i dati di 15 studi, che hanno coinvolto complessivamente 752.050 adulti la cui salute è stata monitorata per una media di 10,5 anni.

Lo sport riduce il rischio di ictus

Ogni studio ha valutato l’impatto potenziale di livelli anche minimi di attività fisica nel tempo libero sul rischio di ictus. L’analisi dei dati raccolti da cinque studi che hanno valutato tre livelli di attività fisica nel tempo libero ha mostrato che, rispetto all’assenza di attività fisica, la quantità “ideale” più elevata riduceva il rischio di ictus del 29%, ma che una certa attività “al di sotto dell’obiettivo ideale” riduceva comunque il rischio del 18%. Risultati simili sono emersi dall’analisi dei dati raccolti da altri sei studi. Rispetto a nessuna, un livello moderato di attività fisica ha ridotto il rischio di ictus tra il 27% e il 29%. L’analisi ha dimostrato che questi effetti sono indipendenti dal sesso e dall’età. Gli autori concludono che l’attività fisica ricreativa, anche in piccole quantità, potrebbe aiutare a prevenire l’ictus a lungo termine.

Le conclusioni degli autori

“Secondo i nostri risultati, a tutti i livelli, l’attività fisica nel tempo libero può essere utile per la prevenzione dell’ictus, compresi i livelli attualmente considerati bassi o insufficienti”, scrivono gli autori nelle conclusioni della ricerca. Per questo, “le persone dovrebbero essere incoraggiate a essere fisicamente attive anche ai livelli minimi”, conclude il team di ricerca.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Airc, 60 anni di attività: tornano i ‘Giorni della ricerca’ e i Cioccolatini della solidarietà

Dalle piazze italiane ai media, fino al Quirinale, un calendario ricco di eventi per informare, sensibilizzare e raccogliere fondi a favore di oltre 5.400 ricercatori
di Redazione
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Salute

L’uso prolungato di melatonina può far male al cuore

L'uso prolungato di integratori a base di melatonina  potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi ...
di Valentina Arcovio
Salute

Capelli bianchi: non solo un segno del tempo, ma un meccanismo di difesa contro il cancro

Secondo uno studio dell’Università di Tokyo i capelli bianchi rappresentano una risposta difensiva delle cellule staminali dei melanociti del bulbo pilifero a gravi danni al DNA
di Isabella Faggiano