Bisogna costuire Comunità in cui tutte le forze e le risorse del territorio si integrino dinamicamente per offrire risposte personalizzate, continue e coerenti ai bisogni delle persone e delle famiglie
“Camminiamo insieme per dar vita alla Comunità che cura, nel Distretto della Comunità”.
Questo il messaggio-sintesi rivolto al futuro con cui si è concluso nei giorni scorsi a Rende (Cosenza) il XXIII Congresso Nazionale della CARD – Confederazione delle Associazioni Regionali dei Distretti – , tradizionale appuntamento annuale per la Società Scientifica delle attività territoriali. “Sono molto soddisfatto del successo di questa edizione – ha dichiarato il Presidente Nazionale Gennaro Volpe – per la continuità realizzativa: arrivare a ventitré edizioni consecutive è un bel traguardo. Mi pare siano rilevanti i contenuti scientifici e culturali di oltre cinquanta relazioni, segno di vitalità associativa. Il ringraziamento mio personale e di tutti i Soci va al dottor Sisto Milito, neo Presidente di Card Calabria il cui impegno e disponibilità ci ha consentito di conoscere la realtà locale e confrontarci ancora una volta su esperienze significative provenienti dai Distretti di tutte le sezioni regionali. Non credo siano molte le Società così strettamente rappresentative dei diversi territori regionali del Paese. Mi piace ricordare che con il rilancio di CARD Calabria e di alcune altre Associazioni regionali la CARD è oggi presente e viva in ogni Regione del Paese: un traguardo che rappresenta un punto di forza decisivo per valorizzare le diversità della rete dei Distretti di CARD”.
Ciascuna CARD regionale ha portato due interventi programmati: uno dedicato alle Cure domiciliari (quest’anno al Congresso si affiancava la VIII Conferenza Nazionale sulle Cure domiciliari, appuntamento biennale di CARD, che da sempre assegna prioritaria attenzione alle cure a casa); il secondo mirava a presentare un’esperienza locale regionale ritenuta particolarmente significativa.
Gli oltre cento autori e co-autori delle relazioni e dei poster testimoniano di un clima di vivace attività distrettuale e territoriale. “Eppur si muove”: il sistema territoriale nell’osservatorio CARD è in movimento positivo, moltissimi distretti sono dinamici e vivaci, in cui -nonostante le ben note difficoltà: carenza di personale, risorse limitate, differenze normative regionali ed altro – è facile osservare idee, progetti e azioni concrete in movimento, con innovazioni portate avanti da professionisti motivati.
Cure domiciliari: innovazione e continuità
In molte Regioni, oltre al raggiungimento dell’obiettivo PNRR/DM 77 del 10% di presa in carico degli ultra 65enni, emerge una fase di rinnovamento profondo del sistema delle Cure domiciliari, sempre più orientato a offrire assistenza di qualità anche nei casi complessi, che molte regioni ritengono più coerente verso i bisogni rispetto al mero approccio e target prestazionale. Numerose relazioni hanno presentato dati e prospettive di rilievo, tra tante queste: le cure palliative a domicilio, in costante espansione; le dimissioni protette e la continuità ospedale-territorio, anche avvalendosi della COT, vero snodo di regia e coordinamento tra i diversi attori del sistema di continuità; la telemedicina, che da strumento emergenziale diventa parte integrante dei percorsi di cura, migliorando accessibilità e tempestività.
Distretti e nuove sfide di salute
Nella sessione dedicata alle “best experiences” sono stati illustrati progetti e percorsi riconducibili a tre macro-aree di lavoro: a) Disagio psichico adolescenziale, fenomeno in allarmante crescita dopo il periodo pandemico; b) Gestione delle liste di attesa per le prestazioni specialistiche, tema che senza un governo di domanda e offerta demandato al Distretto sarà di difficile soluzione; c) Tutela della salute dei soggetti più fragili, come grandi anziani e persone detenute, altro ambito specifico demandato ai Distretti.
In ciascuna di queste esperienze si evidenzia una grande sensibilità verso i nuovi bisogni di salute, affrontati attraverso azioni multiprofessionali, intersettoriali e interdisciplinari. Il ruolo degli infermieri di famiglia e di comunità, dei medici di medicina generale, dei servizi sociali dei Comuni e del Terzo Settore è sempre più centrale e integrato. Ne emerge con forza il Distretto come irrinunciabile “soggetto coordinatore-integratore” , che va dotato di competenze specifiche (risorse) e di capacità di coordinamento esplicite.

Nuova Presidenza CARD: un patto trigenerazionale per la comunità che cura
Nel corso del Congresso si è svolto anche il rinnovo delle cariche nazionali. Il Consiglio Nazionale ha eletto nuovo Presidente il dott. Antonino Trimarchi (Presidente CARD Veneto e da anni membro del Centro Studi), che per un triennio dal prossimo gennaio succederà al dott. Gennaro Volpe. “Sono stati anni intensi – ha ricordato Volpe – e lascio la CARD più solida e più pronta a confrontarsi con le Alte Istituzioni, portando il valore dell’esperienza e dei sensori territoriali-distrettuali della CARD. Abbiamo cercato di diffondere l’idea del Distretto “forte” in termini di capacità di governare e coordinare il complesso sistema territoriale, anticipando la rilevanza delle cure domiciliari e delle cure intermedie, il cui baricentro non può che riferirsi al Distretto, per superare i silos delle professioni e delle Istituzioni, per convergere, convintamente, in sistemi unitari a forte impronta multi-professionale e disciplinare. Utilizzare bene le risorse assegnate, creare continuità territorio-ospedale-territorio attraverso i Distretti forti, immettervi elementi quali la COT, il 116117, ed altro poi incluso nel DM 77sono stati concetti illustrati alle più alte Cariche dello Stato (anche al Ministro Schillaci) e Istituzioni (in audizione al Senato).”.
La nuova Presidenza Nazionale si avvale dei nuovi Vice Presidenti: Rosella Squicciarini (CARD Puglia) Vicepresidente per il Sud, Luigi Rossi (CARD Toscana) Vicepresidente per il Centro. Roberta Pennazio (CARD Liguria) è la nuova Segretaria e Valeria Trabacchi (CARD Emilia-Romagna) Tesoriere.
Nel suo discorso inaugurale, il neo-Presidente Trimarchi ha espresso il privilegio di prendere il testimone da Gennaro Volpe e lo ha ringraziato per il grande impegno continuativo così lungo e fruttuoso. “Siamo molto grati al Presidente Volpe e dobbiamo riconoscergli il merito di aver dato sempre nuovo slancio a iniziative culturali di livello nazionale e regionale. Oggi così CARD è presente in tutte le Regioni, arricchita da nuove leadership giovani. Intendo proseguire in continuità e dare ancora maggiore spazio alla collegialità, rafforzare l’alleanza trigenerazionale e rinforzare una cultura di cura reciproca: dobbiamo prenderci cura di chi si prende cura – ha sottolineato Trimarchi – superando ogni esitazione sulla sostenibilità economica del SSN pubblico: non possiamo non permettercelo.”
Dal “Distretto delle cose” al “Distretto delle persone”
Nel discorso conclusivo del Convegno, Volpe e Trimarchi hanno proposto come ampliamento della visione distrettuale l’idea di trovare un nuovo senso al concetto di cura (“care”), portandosi verso pratiche di allargata partecipazione e condivisione. Una “cura condividente” che unisca caregiver, professionisti e persone assistite (“care recipients”) in un sistema di “care sharing” in cui tutti siano soggetti attivi con un medesimo fine. La prima finalità per la CARD resta rafforzare le cure a casa, anche costruendo una Comunità che cura, in cui tutte le forze e le risorse del territorio si integrino dinamicamente per offrire risposte personalizzate, continue e coerenti ai bisogni in costante evoluzione delle persone e delle famiglie.
“Solo attribuendo al Distretto la funzione centrale delle cure primarie sarà possibile affrontare insieme le nuove sfide che in esse troviamo rispetto alla promozione e tutela della Salute Mentale, della Salute della Donna e degli Adolescenti; alla Riabilitazione; all’attenzione dovuta alle persone in carcere”.