L’immunoterapia ha rivoluzionato la cura del tumore al polmone, aprendo scenari terapeutici che solo pochi anni fa sembravano fuori portata. “Oggi assistiamo a risposte cliniche davvero importanti, con un numero crescente di pazienti che arrivano a una remissione completa della malattia grazie a nuove combinazioni farmacologiche”, spiega il dott. Piergiorgio Solli, direttore della Chirurgia Toracica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. La sfida, ora, è capire sempre meglio le caratteristiche specifiche della neoplasia in ogni paziente: “Solo così possiamo decidere chi potrà trarre beneficio da un intervento chirurgico dopo la terapia di induzione e chi invece dovrà seguire un altro percorso”.
Uno degli obiettivi principali dell’oncologia toracica è oggi la previsione precoce della risposta all’immunoterapia. “È in questo ambito che l’intelligenza artificiale si sta rivelando una risorsa preziosa – sottolinea Solli -. L’analisi avanzata delle immagini – applicata soprattutto alla radiologia – permette di ottenere indicazioni tempestive e affidabili sul grado di risposta ai trattamenti, migliorando la precisione delle decisioni cliniche”. Queste tecnologie, integrate nel percorso terapeutico, possono dunque orientare in tempo reale la scelta della strategia più efficace, con impatti significativi anche sulla prognosi.
Accanto all’innovazione tecnologica, resta centrale l’approccio multidisciplinare. “Oggi più che mai, il trattamento del tumore polmonare è il risultato del lavoro integrato di diversi specialisti: oncologi, chirurghi, radioterapisti, radiologi, medici nucleari, patologi – chiarisce il dott. Solli -. Questa collaborazione è essenziale per definire percorsi di cura personalizzati e fondati sulle evidenze scientifiche”. Ogni paziente, ricorda il chirurgo toracico, presenta caratteristiche uniche che richiedono una valutazione condivisa e una pianificazione terapeutica ‘su misura’: “Non esistono più percorsi standardizzati: le opzioni sono molteplici e scegliere quella più adeguata richiede il contributo di più competenze”.
La Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è, da oltre novant’anni, un riferimento nella cura oncologica. “Nel nostro Istituto la chirurgia toracica oncologica ha una tradizione lunga e consolidata: più di cinquant’anni fa è nata qui la prima unità operativa dedicata – racconta Solli -. Da allora abbiamo sempre investito in ricerca, innovazione e aggiornamento continuo, ponendo il paziente al centro del nostro lavoro”. L’integrazione tra innovazione terapeutica e tecnologie predittive segna una delle direzioni più promettenti per il trattamento del tumore al polmone. “Stiamo assistendo a un cambiamento significativo nel modo in cui affrontiamo questa malattia – conclude Solli -il nostro obiettivo è coniugare rigore scientifico, innovazione tecnologica e attenzione alla persona, in ogni fase del percorso di cura”.
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