Salute 15 Gennaio 2024 12:39

Super-batteri, se proliferano non è solo colpa degli antibiotici

Lo afferma uno studio guidato dall'Università di Oslo e pubblicato sulla rivista The Lancet Microbe. La scoperta aiuterà a fermare la diffusione di infezioni resistenti
di I.F.
Super-batteri, se proliferano non è solo colpa degli antibiotici

L’utilizzo di antibiotici, soprattutto smodato e inappropriato, non è l’unico colpevole della nascita dei ‘super-batteri’, ovvero di quei batteri resistenti ai trattamenti, la cui diffusione costituisce un grave problema per la salute pubblica globale. A smentire una convinzione diffusa da molti anni è uno studio guidato dall’Università di Oslo e pubblicato sulla rivista The Lancet Microbe: “L’aumento dell’uso di antibiotici sicuramente amplifica l’affermarsi di questi microrganismi, ma giocano probabilmente un ruolo anche il tipo di farmaco e di batterio, così come l’ambiente ed il paese”, assicurano i ricercatori. La scoperta potrebbe aiutare a pianificare meglio gli interventi di sanità pubblica e a fermare la diffusione delle infezioni resistenti alle cure.

Tutti i fattori che contribuiscono all’aumento dei super batteri

I ricercatori, guidati da Anna Pöntinen, Rebecca Gladstone e Henri Pesonen, hanno analizzato i dati degli ultimi 20 anni provenienti da due paesi, Regno Unito e Norvegia, mettendo a confronto il Dna estratto da 700 nuovi campioni batterici co quello di 5mila vecchi campioni già studiati in precedenza. I risultati mostrano che, in alcuni casi, gli antibiotici aumentano il numero di super-batteri. Tuttavia, ciò dipende da molti fattori: il tipo di farmaco utilizzato, il Dna portato dal microbo in questione, ma anche l’ambiente circostante, vale a dire gli altri batteri presenti e tutto quello che potrebbe indurre a favorire geni che conferiscono resistenza ai trattamenti.

La ricerca continua…

Per fare un esempio, la classe di antibiotici beta-lattamici diversi dalla penicillina viene utilizzata da tre a cinque volte più spesso nel Regno Unito rispetto alla Norvegia e questo ha portato ad un aumento delle infezioni resistenti a questi farmaci nel Paese. Ma lo stesso esito non è stato riscontrato per un altro antibiotico chiamato trimetoprim, che mostra lo stesso schema di utilizzo. Secondo gli autori dello studio, dunque, sono necessari ulteriori ricerche per comprendere appieno l’effetto combinato di antibiotici, viaggi, sistemi di produzione alimentare e altri fattori che determinano i livelli di resistenza ai farmaci in ogni paese.

L’antibiotico resistenza: un problema di salute pubblica

L’utilizzo degli antibiotici, a partire dalla seconda metà del XX secolo, ha rivoluzionato la medicina moderna, permettendo di trattare e prevenire malattie infettive e infezioni. Conquiste importanti che potrebbero essere vanificate dalla resistenza agli antibiotici. Negli ultimi anni, infatti, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza sta via via aumentando, tanto che è attenzionato a livello mondiale. Oggi è uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale con importanti implicazioni sia dal punto di vista clinico (aumento della morbilità, della mortalità, dei giorni di ricovero, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di epidemie), sia in termini di ricaduta economica per il costo aggiuntivo richiesto per l’impiego di farmaci e di procedure più onerose, per l’allungamento delle degenze in ospedale e per eventuali invalidità. Per questo, negli ultimi decenni, organismi internazionali, quali l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (European Centre for Disease Prevention and Control, ECDC) hanno prodotto raccomandazioni e proposto strategie e azioni coordinate atte a contenere il fenomeno, riconoscendo l’antibiotico-resistenza come una priorità in un ambito sanitario.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Virus respiratorio sinciziale, ottobre è il mese per proteggere i neonati

Con l’arrivo dell’autunno prende il via la campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), che colpisce soprattutto i bambini più piccoli. Il pediatra Mart...
Advocacy e Associazioni

Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down: “Nessuna decisione senza di noi”

Il 12 ottobre CoorDown torna in 200 piazze italiane per chiedere più partecipazione e rappresentanza nei luoghi dove si decide la vita di tutte e di tutti. Al centro della campagna, il film &ld...
Advocacy e Associazioni

Legge 104 e caregiver: tutte le novità tra permessi, congedi e smart working

Le novità introdotte per i caregiver dalla legge 104 rappresentano un passo avanti importante, ma secondo l’avvocato Alessia Maria Gatto non sono ancora sufficienti per rispondere piename...
Sanità

Intelligenza artificiale, approvata la legge quadro. Per i medici resta un supporto, non un surrogato

La soddisfazione della Fnomceo: “È un buon giorno per medici e cittadini, l’atto medico resta prerogativa dei professionisti”
Nutri e Previeni

La dieta mediterranea bio è meglio, effetti su microbiota in sole 4 settimane

Uno studio guidato dall’Università di Roma Tor Vergata ha scoperto che quattro settimane di dieta mediterranea biologica sono sufficienti per modificare in modo misurabile la composizione...