Salute 24 Ottobre 2025 12:35

Sicurezza stradale, Iss: “Ancora troppi italiani senza cintura posteriore e seggiolino per i bambini”

Nove italiani su dieci indossano sempre la cintura anteriore in auto, ma solo uno su tre quella posteriore. E quasi un conducente su cinque che viaggia con bambini ammette di non utilizzare o di usare in modo inadeguato seggiolini e adattatori. È quanto emerge dalla sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità

di I.F.
Sicurezza stradale, Iss: “Ancora troppi italiani senza cintura posteriore e seggiolino per i bambini”

Quasi nove italiani su 10 ammettono di non allacciare sempre la cintura di sicurezza, nonostante l’obbligo previsto dalla legge. È quanto emerge dall’indagine Passi dell’Istituto Superiore di Sanità, che nel biennio 2023-2024 ha fotografato abitudini e comportamenti sulla sicurezza stradale. Se l’87% degli adulti dichiara di usare regolarmente la cintura anteriore, la percentuale crolla al 34% quando si parla dei sedili posteriori. Più responsabili, invece, i motociclisti: il 96% indossa sempre il casco, segno di una buona consapevolezza del rischio. Restano però forti le differenze territoriali: nel Sud solo il 18% delle persone utilizza la cintura posteriore, contro il 54% del Nord. Anche l’uso del casco varia, passando dal 93% dei motociclisti meridionali al 98% di quelli settentrionali. Un’Italia che, ancora una volta, viaggia a due velocità sulla strada della sicurezza.

Bambini ancora poco protetti, ma la situazione migliora

Il monitoraggio dell’Iss dedica attenzione anche ai dispositivi di sicurezza per i bambini, come seggiolini e adattatori. Il 17% degli intervistati che viaggia con minori riferisce di avere difficoltà a utilizzare correttamente questi sistemi, di non farne uso o di non possederne affatto. Nelle regioni del Sud la quota sale al 24%. Il dato, pur preoccupante, mostra un miglioramento significativo rispetto al passato: nel 2011 la percentuale di non utilizzo o uso inadeguato dei seggiolini era del 24%, mentre oggi si è ridotta di sette punti. Il rapporto sottolinea come il mancato uso dei dispositivi per i bambini sia più frequente tra le famiglie in difficoltà economiche, segnalando la necessità di politiche mirate di sostegno e sensibilizzazione.

Alcol alla guida: un rischio che resiste

Resta infine irrisolto il nodo della guida in stato di ebbrezza. Sei persone su cento dichiarano di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol nei trenta giorni precedenti l’intervista. Il fenomeno coinvolge anche i giovanissimi: il 5% dei 18-21enni ammette di essersi messo al volante dopo aver bevuto. Le percentuali più alte si registrano tra i 25 e i 34 anni (7%) e tra gli uomini, che risultano più a rischio rispetto alle donne (7% contro 3%).

Sicurezza stradale, tra educazione e prevenzione

I dati del sistema di sorveglianza Passi mostrano un Paese in evoluzione: aumentano le buone pratiche, ma persistono comportamenti rischiosi che richiedono interventi educativi, controlli e campagne di sensibilizzazione continue. Allacciare la cintura, far sedere i bambini nel seggiolino e non guidare dopo aver bevuto sono gesti semplici, ma decisivi. Comportamenti che, come ricordano gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, possono salvare la vita — la propria e quella degli altri.


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