Sanità 20 Marzo 2025 09:04

Case della Comunità, Schillaci: “Al secondo semestre 2024 attive 485 strutture”

Il ministro è intervenuto anche sulla carenza dei medici nelle Case della comunità: "In corso un confronto serrato con le Regioni per individuare un nuovo modello di erogazione delle cure primarie che potrebbe riorganizzare anche i rapporti contrattuali"
di I.F.
Case della Comunità, Schillaci: “Al secondo semestre 2024 attive 485 strutture”

Sono oltre 940 i cantieri avviati per la costruzione di Case della comunità, cifra che supera il 90% del target fissato dalla Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). A fare il punto della situazione è il ministro della Salute Orazio Schillaci nel corso di un question time alla Camera sulle iniziative per risolvere la cronica carenza di personale dedicato alle Case di comunità e raggiungere gli obiettivi minimi previsti dal decreto ministeriale numero 77 del 2022 in relazione al numero di strutture in proporzione alla popolazione. In base al monitoraggio dell’Agenas, “al secondo semestre 2024 risultano attive 485 Case della comunità – aggiunge il ministro -. Non si rilevano, ad oggi, criticità rispetto agli impegni assunti con la Commissione europea”.

La carenza dei medici nelle Case della comunità

Orazio Schillaci è intervenuto anche sul problema della carenza dei medici nelle Case della comunità, spiegando che è in corso “un confronto serrato con le Regioni per individuare un nuovo modello di erogazione delle cure primarie che potrebbe riorganizzare anche i rapporti contrattuali, in particolare per il ruolo unico di assistenza primaria. Si sta discutendo poi sul regime da applicare, anche attraverso un confronto con le categorie interessate – aggiunge il ministro -.  In ogni caso, devo ricordare che l’Accordo collettivo nazionale (Acn) sottoscritto nel febbraio 2024 ha declinato questo nuovo modello organizzativo di erogazione dell’assistenza primaria nell’ambito del rapporto di lavoro. Gli interventi del medico ad attività oraria sono finalizzati a realizzare la continuità dell’assistenza per tutto l’arco della giornata nel partecipare alla presa in carico dei pazienti. Risulta evidente che gli obiettivi esposti ed inseriti nell’Acn nell’atto di indirizzo del ministero già contenevano gran parte delle esigenze individuate per l’apertura e il funzionamento ottimale delle Case di comunità”.

Rafforzare la presenza di tutti i professionisti sanitari

“Il dibattito attuale sulla forma contrattuale non inficia in nessun modo i punti qualificanti in essere – precisa il ministro -. Nel corso degli anni sono state rese disponibili risorse per coprire i costi del personale, la legge di Bilancio 2024 ha ulteriormente incrementato per gli anni 2025 e 2026 i maggior oneri per il personale dipendente da reclutare anche in deroga in materia di spesa di personale previsti dalla vigente legislazione. Fermo restando quanto riferito, il ministero – assicura Schillaci – intende porre in essere ogni iniziativa per risolvere la carenze degli infermieri, problematica presente in tutta Europa. Siamo impegnati con un confronto con le Regioni per rafforzare la presenza di tutti i professionisti sanitari interessati dalla riforma delle strutture previste dal decreto ministeriale 77 del 2022″.

 

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