Salute 12 Luglio 2023 16:54

Piano nazionale vaccini 2023-2025. Non c’è accordo sulle risorse e in Conferenza Stato-Regioni arriva una nuova fumata nera

di L.F.

Niente da fare, per la seconda volta in Conferenza Stato-Regioni arriva un rinvio sul Piano nazionale vaccini 2023-2025. Il problema non sono i contenuti del Piano (vedi testo su QS) che tra l’altro introduce un Calendario vaccinale “distinto e facilmente aggiornabile” e la riorganizzazione dei servizi territoriali con la regia dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl e il rafforzamento della Rete dei Mmg, pediatri, farmacie e personale preposto alle vaccinazioni. La questione riguarda le risorse su cui il tira e molla tra Regioni e Mef non sembra trovar soluzione.

Le Regioni hanno subordinato il via libera all’inserimento nello schema d’intesa fosse della seguente formulazione: “All’attuazione della presente Intesa si provvede nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, ferma restando l’attivazione del monitoraggio previsto nel Piano, ivi compreso il monitoraggio della spesa e l’impegno del Governo a verificare la possibilità di reperire le risorse necessarie per fare fronte a eventuali maggiori costi che dovessero emergere in esito al suddetto monitoraggio, sostenuti a partire dall’anno 2023. Alla ripartizione del finanziamento degli eventuali maggiori costi vaccinali accedono tutte le Regioni e le Province Autonome, in deroga alle disposizioni legislative che stabiliscono per le Autonomie speciali il concorso regionale e provinciale al finanziamento sanitario corrente.”

Il Mef non sarebbe d’accordo ma oggi i suoi rappresentanti non si sono palesati in Conferenza Stato-Regioni e da qui il nuovo rinvio che su un tema così delicato certamente potrebbe creare problemi al punto che si stava pensando anche ad una proroga del vecchio Piano. In ogni caso prima della pausa estiva ci saranno altre due riunioni della Stato-Regioni e qualora Mef e Regioni trovassero la quadra la situazione potrebbe sbloccarsi.

Ritardo che però preoccupa le Regioni che hanno evidenziato come “tenuto conto che il nuovo Piano vaccinale prevede l’allargamento dell’offerta vaccinale e del numero di vaccini da somministrare per assicurare la copertura vaccinale a tutti i soggetti a rischio, esprime forte preoccupazione per i ritardi accumulati che non possono essere imputati alle Regioni, visto il mancato accoglimento da parte del Governo della richiesta di impegno a verificare la possibilità di reperire le risorse che dovessero rendersi necessarie per fare fronte a eventuali maggiori costi che dovessero emergere in esito al monitoraggio”.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Salute

L’uso prolungato di melatonina può far male al cuore

L'uso prolungato di integratori a base di melatonina  potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi ...
di Valentina Arcovio
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Consulte bloccate a Roma e Milano: “I diritti dei cittadini sospesi dalla politica”

Sofia Donato, componente del Direttivo della Consulta Cittadina Disabilità Roma, in un’intervista a Sanità Informazione: “Da giugno, i cittadini con disabilità non han...
di Isabella Faggiano