Salute 26 Ottobre 2023 13:48

Musica: quella che ci piace può avere effetti antidolorifici

I ricercatori: “Con questo nuovo studio mostriamo che la musica preferita scelta dai partecipanti ha un effetto molto più grande sulla riduzione del dolore termico acuto rispetto a una qualunque musica rilassante sconosciuta alla persona”
di I.F.
Musica: quella che ci piace può avere effetti antidolorifici

Ascoltare la propria musica preferita potrebbe essere un toccasana contro il dolore. A rivelarlo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Montreal e della McGill University,  pubblicato sulla rivista Frontiers in Pain Research. La capacità della musica di alleviare il dolore e di ridurre la sensibilità allo stesso è definita ipoalgesia.

Non basta che sia rilassante, deve piacerci

La correlazione era stata già indagata in precedenti ricerche, ma “Nel nuovo studio – spiega Darius Valevicius, uno dei ricercatori – mostriamo che la musica preferita scelta dai partecipanti ha un effetto molto più  grande sulla riduzione del dolore termico acuto rispetto a una qualunque musica rilassante sconosciuta alla persona. Abbiamo anche scoperto che le risposte emotive al brano ascoltato svolgono un ruolo molto forte nel prevedere se la musica avrà un effetto sul dolore”.

Il metodo di studio

Per testare quale tipo di musica fosse più efficace nel ridurre il dolore, i partecipanti hanno ricevuto stimoli termici moderatamente dolorosi sull’avambraccio, che hanno provocato una sensazione simile a quella di una tazza calda tenuta contro la pelle. I ricercatori hanno associato a questi stimoli l’ascolto di pezzi di brani musicali, ciascuno della durata di circa sette minuti. È emerso che rispetto a brani di controllo o al silenzio, l’ascolto della musica preferita da ciascuno ha fortemente ridotto l’intensità e la spiacevolezza del dolore nei partecipanti. Brani rilassanti sconosciuti non hanno avuto lo stesso effetto.

I risultati

Gli autori concludono che probabilmente non è solo la distrazione offerta dall’ascolto o la presenza di uno stimolo sonoro a causare l‘ipoalgesia. In futuro i ricercatori indagheranno se l’ascolto della propria musica preferita sia efficace anche con altri stimoli dolorosi non termici, come la stimolazione meccanica o il dolore cronico.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.