Salute 14 Gennaio 2025 11:15

Ictus, un’esame della retina può predirne il rischio

I ricercatori: "L'impronta digitale, che comprende 29 indicatori di salute vascolare, è un approccio pratico e particolarmente adatto all'assistenza sanitaria di base e a contesti a basse risorse"
di I.F.
Ictus, un’esame della retina può predirne il rischio

‘Guardare’ una persona negli occhi può predire il rischio di ictus. Ovviamente, non si tratta di un’osservazione ad occhio nudo: è necessario esaminare la rete vascolare della retina. A dimostrare i risultati che è possibile ottenere valutando questa ‘intricata’ rete di vasi sanguigni, presente negli occhi di ognuno di noi, è una ricerca condotta da esperti del The Hong Kong Polytechnic University e pubblicata sulla rivista Heart. Lo studio mostra che l’ ‘impronta digitale’ vascolare sulla retina può predire il rischio di ictus di una persona con la stessa precisione dei fattori di rischio tradizionali, ma senza la necessità di effettuare molteplici esami di laboratorio invasivi. “L’impronta digitale, che comprende 29 indicatori di salute vascolare, è un approccio pratico e particolarmente adatto all’assistenza sanitaria di base e a contesti a basse risorse”, spiegano i ricercatori.

L’ictus

L’ictus colpisce circa 100 milioni di persone in tutto il mondo e ne uccide 6,7 milioni ogni anno. La maggior parte dei casi è causata da fattori di rischio modificabili, come l’ipertensione, il colesterolo alto, una dieta scorretta e il fumo. “L’intricata rete vascolare della retina condivide caratteristiche comuni con la vascolarizzazione del cervello, il che la rende un candidato ideale per valutare i danni derivanti da malattie come il diabete”, spiegano i ricercatori. L’uso di tecnologie di intelligenza artificiale (AI) di ultima generazione, come il Retina-based Microvascular Health Assessment System (Rmhas ha aperto le possibilità di identificare i marcatori biologici che possono predire con precisione il rischio di ictus senza la necessità di esami di laboratorio invasivi. Gli esperti hanno misurato diversi aspetti dell’assetto vascolare retinico (ad esempio il calibro, la densità, la tortuosità, e la complessità delle vene e delle  arterie) nelle immagini del fondo oculare di 68.753 partecipanti alla biobanca britannica.

L’esame della retina è preciso come i test tradizionali

I ricercatori hanno preso in considerazione i fattori di rischio potenzialmente influenti per l’ictus, dallo stile di vita a parametri come pressione sanguigna, colesterolo, glicemia e peso.  La ricerca ha preso in esame 68.753 partecipanti allo studio Uk Biobank, esaminandone il fondo oculare attraverso 30 indicatori suddivisi in cinque categorie. L’analisi finale ha incluso 45.161 soggetti con un’età media di 55 anni: 749 partecipanti hanno avuto un ictus durante un periodo di monitoraggio medio di 12,5 anni. “Queste persone tendevano a essere significativamente più anziane, di sesso maschile, fumatori e diabetiche. Inoltre, pesavano di più, avevano una pressione sanguigna più alta e livelli più bassi di colesterolo ‘buono’, tutti fattori di rischio noti per l’ictus”, evidenziano i ricercatori nello studio. In conclusione, il modello di analisi con Rmhas, secondo gli scienziati, “anche se combinato solo con età e sesso, è stato valido quanto l’uso dei soli fattori di rischio tradizionali” per prevedere il rischio futuro di un ictus.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Salute

L’uso prolungato di melatonina può far male al cuore

L'uso prolungato di integratori a base di melatonina  potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi ...
di Valentina Arcovio
Salute

Capelli bianchi: non solo un segno del tempo, ma un meccanismo di difesa contro il cancro

Secondo uno studio dell’Università di Tokyo i capelli bianchi rappresentano una risposta difensiva delle cellule staminali dei melanociti del bulbo pilifero a gravi danni al DNA
di Isabella Faggiano