La fecondazione eterologa per le coppie residenti in Toscana sarà garantita gratuitamente. A stabilirlo è una delibera di Giunta proposta dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, che introduce anche la compartecipazione alla spesa per il reperimento dei gameti, “dimostrando – sottolinea la Regione in una nota – l’attenzione verso i bisogni riproduttivi delle coppie e la volontà di tutelare l’accesso equo alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.
“Con questo atto andiamo a correggere una distorsione introdotta dal nuovo nomenclatore nazionale, che non ha previsto la copertura dei costi per l’acquisto dei gameti da banche autorizzate”, spiegano il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessore alla sanità Simone Bezzini. “Si tratta di un passaggio importante, che dà una risposta concreta alle tante persone che ogni anno si rivolgono ai centri toscani per accedere alla fecondazione eterologa. Con questa misura vogliamo confermare il ruolo della Toscana come punto di riferimento a livello nazionale per questa prestazione e, più in generale, per i diritti delle persone. Ma siamo convinti anche che rappresenti una misura concreta a sostegno della natalità, necessaria alla luce del forte calo demografico al quale stiamo assistendo”.
Per le coppie toscane la prestazione rimarrà gratuita. Per le coppie non residenti, invece, la compartecipazione prevista è pari a 1.500 euro per l’acquisto di ovociti e 500 euro per l’acquisto di gameti maschili. La spesa potrà essere sostenuta direttamente dai cittadini o dalle rispettive Regioni di appartenenza.
Ma i centri specializzati vanno oltre: “La Toscana si è così dimostrata all’altezza dell’impegno che ha costantemente profuso nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita e ha colmato una lacuna presente nei recenti LEA. L’assessore Bezzini, con tutta la Giunta, ha riconosciuto il bisogno di molte coppie e ha deciso di contribuire alla realizzazione del loro sogno di famiglia. Occorre tuttavia un ulteriore sforzo al fine di rendere davvero operativa la delibera stessa. Riteniamo quindi indispensabile la previsione di un aumento del budget complessivo della PMA, senza il quale allo stato attuale la delibera non potrà trovare applicazione, in quanto la maggior parte dei centri convenzionati lo ha già esaurito e si stanno creando delle lunghe liste di attesa che non vanno incontro alle esigenze dei pazienti”. è il commento della ginecologa Claudia Livi, direttore sanitario del centro specializzato in medicina della riproduzione Demetra di Firenze, privato convenzionato con il Sistema sanitario nazionale.