Advocacy e Associazioni 15 Febbraio 2024 13:21

Colangiocarcinoma: in Italia +20% dei casi al Sud rispetto al Nord. APIC: “Malattia in crescita, ma poco conosciuta”

In Italia i tumori delle vie biliari (colangiocarcinoma) colpiscono il 20% in più al Sud rispetto al Nord. A differenza di quasi tutte le altre neoplasie gastroenteriche, nel Mezzogiorno si registrano un +18% di casi tra la popolazione maschile e un +23% in quella femminile. Per quanto siano delle malattie oncologiche rare interessano complessivamente più di 12mila persone solo nel nostro Paese. È quanto emerso durante il convegno nazionale “Colangiocarcinoma: nuove prospettive”, che si è svolto oggi presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS a Roma
di V.A.
Colangiocarcinoma: in Italia +20% dei casi al Sud rispetto al Nord. APIC: “Malattia in crescita, ma poco conosciuta”

In Italia i tumori delle vie biliari (colangiocarcinoma) colpiscono il 20% in più al Sud rispetto al Nord. A differenza di quasi tutte le altre neoplasie gastroenteriche, nel Mezzogiorno si registrano un +18% di casi tra la popolazione maschile e un +23% in quella femminile. Per quanto siano delle malattie oncologiche rare interessano complessivamente più di 12mila persone solo nel nostro Paese. È quanto emerso durante il convegno nazionale “Colangiocarcinoma: nuove prospettive”, che si è svolto oggi presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS a Roma. L’evento è promosso dall’APIC (Associazione Pazienti Italiani Colangiocarcinoma) in occasione della giornata mondiale dedicata a questa neoplasia.

Leonardi (APIC): “Problemi con l’accesso a informazioni sicure e certificate”

“È una malattia ancora misconosciuta nonostante risulti in aumento nel nostro Paese”, afferma Paolo Leonardi, presidente dell’APIC. “Uno dei principali problemi che riscontriamo è, infatti, l’accesso ad informazioni sicure e certificate da parte di pazienti, familiari e caregiver. Per questo promuoviamo eventi come il convegno di oggi – continua – perché una maggiore consapevolezza, da parte di tutti gli attori coinvolti, è il primo passo per contenere una patologia molto complessa”.  Sottolinea Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer Center di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e ordinario di Oncologia all’Università Cattolica: “Il colangiocarcinoma o tumore delle vie biliari origina nei dotti in cui è trasportata la bile dal fegato all’intestino. Le differenze d’incidenza tra il Nord e il Sud del Paese potrebbero essere in parte spiegate attraverso un fattore di rischio come l’obesità“.

L’obesità è un fattore di rischio per il colangiocarcinoma

“Il grave eccesso di peso in Italia presenta tassi più alti tra la popolazione, sia adulta che pediatrica, in diverse Regioni meridionali”, afferma Tortora. “La neoplasia colpisce soprattutto uomini e donne d’età compresa tra i 50 e gli 80 anni. Nella maggioranza dei casi si presenta all’improvviso in assenza di fattori di rischio o di condizioni pretumorali. Perciò una diagnosi su quattro – prosegue – avviene in modo del tutto casuale attraverso esami o accertamenti svolti per altri motivi di salute. Siamo quindi costretti spesso ad interventi terapeutici sulla malattia in stadio avanzato. Ciò spiega come mai le percentuali di sopravvivenza a cinque anni, per gli uomini e le donne, si attestano rispettivamente solo al 17% e al 15%”. Afferma Lorenza Rimassa, professore associato di Oncologia Medica presso Humanitas University e IRCCS Humanitas Research Hospital di Rozzano (Milano): “Sono dati decisamente più bassi rispetto a quelli ottenuti in altre patologie oncologiche

L’immunoterapia aumenta la sopravvivenza dei pazienti con colangiocarcinoma

“La chirurgia è uno dei trattamenti più utilizzati anche se dopo l’intervento chirurgico in circa il 60% dei casi la neoplasia tende a ripresentarsi. Inoltre, il tumore – continua Rimassa – risponde poco alla radioterapia e alla chemioterapia, che offre comunque dei benefici sia per i pazienti operati sia per i pazienti con malattia non operabile o recidivata. Le novità degli ultimissimi anni sono però l’immunoterapia che, somministrata insieme alla chemioterapia, ha dimostrato di aumentare significativamente la sopravvivenza globale e libera da malattia e il tasso di risposta obiettiva, e le terapie a bersaglio molecolare che permettono di agire selettivamente su specifici bersagli presenti sulle cellule tumorali“.

Leonardi: “C’è bisogno di individuare nuovi strumenti diagnostico-terapeutici”

“Per questo è oggi fondamentale che ai pazienti con colangiocarcinoma sia offerta la possibilità di una profilazione molecolare della neoplasia, in modo da individuare la presenza di alterazioni che possono essere bersagli di farmaci mirati”, sottolinea Rimassa. “Sono dei segnali incoraggianti per noi pazienti anche se molta strada resta da percorrere”, conclude Leonardi. “C’è bisogno di un maggiore impegno per individuare nuovi strumenti diagnostico-terapeutici in grado di migliorare ulteriormente la sopravvivenza verso questo tumore gastro-enterico. In particolare, è necessario offrire -conclude – a tutti i pazienti test di profilazione molecolare e infine devono essere valutati da un team multidisciplinare esperto e dedicato”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Manovra: Cittadinanzattiva e Carer, sui caregiver promesse tradite

Cittadinanzattiva e CARER denunciano la mancanza di una legge nazionale e dello stanziamento di un fondo irrisorio nella bozza di Legge di Bilancio dedicato ai caregiver
di Valentina Arcovio
Sanità

Un sistema sanitario più equo, sostenibile e vicino alla persona: il modello HEALTH+

Dalla prevenzione alla cronicità, fino all’esperienza vissuta lungo tutto il percorso di cura: il progetto Health+, realizzato da Novartis con il supporto operativo di IQVIA e sviluppato ...
di Marzia Caposio
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Advocacy e Associazioni

ISS: assistenza pesa sui caregiver, 4 su 10 sviluppano una malattia cronica

Più del 40% dei caregiver riferisce di aver sviluppato malattie croniche di cui non soffrivano prima del loro lavoro di assistenza e cura. E' quanto emerge da una ricerca dell'Istituto Superior...
Salute

Influenza 2025-26: cosa aspettarsi e come proteggersi

La stagione influenzale 2025-26 si prevede nella media rispetto agli ultimi anni, senza particolari ondate severe. Il professor Marco Falcone fa il punto su tempistiche, gravità, gruppi a risch...