La prevenzione come frontiera della salute pubblica: dalla prevenzione cardiovascolare, cardiometabolica e femminile, alla promozione di stili di vita sani e screening gratuiti. Con la campagna nazionale “Prevenzione è Salute”, istituzioni, società scientifiche e associazioni di pazienti si uniscono per portare la cultura della prevenzione direttamente tra le persone, nelle piazze e nelle comunità
Le malattie cardiovascolari e cardiometaboliche, insieme alle patologie ginecologiche e senologiche, rappresentano oggi alcune delle sfide più urgenti per la salute pubblica in Italia. Sono responsabili di gran parte della mortalità e della morbilità e incidono non solo sulla qualità della vita dei cittadini, ma anche sulla sostenibilità economica del Servizio Sanitario Nazionale. Proprio da questa consapevolezza nasce “Prevenzione è Salute”, la campagna nazionale promossa da Summeet e Inrete, con il patrocinio del Ministero della Salute e la collaborazione delle principali società scientifiche — AMD, FADOI, FIMMG, FOFI, ITACARE-P, SIC, SID, SIFES e MR, SIGO, SIMG, SIO — e di numerose associazioni, tra cui Associazione Amici Obesi Onlus, Conacuore, Europa Donna Italia, FAND, Fondazione Italiana per il Cuore, LILT, Loto Odv. L’obiettivo è portare la prevenzione tra le persone, con consulenze gratuite, controlli e momenti di educazione alla salute
Schillaci: “Investire nella prevenzione per vivere meglio”
“Una parte significativa dei fondi previsti nella legge di bilancio 2026 sarà destinata al potenziamento della prevenzione, in particolare ai programmi di screening oncologici, ampliando le fasce d’età e con l’obiettivo di introdurre lo screening per il tumore del polmone – ha dichiarato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante la presentazione del progetto -. Costruire un nuovo modello di salute pubblica orientato alla prevenzione cardiovascolare è una priorità. La prevenzione – ha sottolineato – è sicuramente una priorità del Ministero e rappresenta il primo investimento per migliorare lo stato di salute della popolazione e garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale”. Schillaci ha ricordato come l’Italia sia “tornata ad essere, dopo il Covid, la seconda nazione più longeva al mondo, dopo il Giappone”, ma ha aggiunto che “per consentire alle persone di vivere non solo più a lungo ma anche meglio, è necessario puntare sulla prevenzione, riducendo il carico delle malattie e i costi sanitari e sociali”. Il ministro ha evidenziato l’impegno nel promuovere corretti stili di vita e una maggiore adesione agli screening gratuiti offerti dal Servizio Sanitario Nazionale, sottolineando la necessità di “rafforzare la comunicazione e la sensibilizzazione dei cittadini, che devono essere protagonisti consapevoli della propria salute. Vorrei che, in un futuro non lontano – ha concluso – il ministero della Salute si occupasse soprattutto di far sì che gli italiani non si ammalino, ma restino in buona salute”.
Tre direttrici per cambiare prospettiva
Il progetto “Prevenzione è Salute”, si articola su tre assi fondamentali: sensibilizzazione, con campagne informative per diffondere la cultura della prevenzione; educazione, per promuovere stili di vita sani e comportamenti virtuosi; controlli e consulenze mediche gratuite, in ambiti come quello cardiovascolare, cardiometabolico e della salute femminile. Traguardi esplicitati anche da Maria Rosaria Campitiello, Capo del Dipartimento della Prevenzione, della Ricerca e delle Emergenze Sanitarie che ha sottolineato come l’obiettivo del Ministero sia di “costruire un sistema sanitario proattivo, capace di intervenire prima che la malattia si manifesti. Fondamentale è anche il ruolo della comunicazione: comunicare bene significa costruire consapevolezza, fiducia e partecipazione”.
Mennini: “La prevenzione è un investimento, non un costo”
Sul piano economico, la prevenzione è una leva strategica. Francesco Saverio Mennini, Capo del Dipartimento Programmazione Dispositivi Medici, Farmaco e Politiche in favore del SSN, ha sottolineato come gli studi più recenti confermino che “ogni euro speso in prevenzione restituisce valore economico e sociale – La prevenzione è la migliore forma di investimento che qualunque sistema sanitario possa porre in essere – ha spiegato -. Lo si è visto con gli screening oncologici, con le vaccinazioni, con gli interventi di prevenzione primaria e secondaria. Migliorare la salute dei cittadini significa anche ridurre i costi del sistema sanitario e previdenziale, e persino aumentare la produttività del Paese. Per la prima volta, nel triennio 2026-2028, la spesa per la prevenzione crescerà in modo significativo, con risorse mirate a specifici interventi. È un segnale concreto che la prevenzione non è più un costo, ma un investimento sul futuro”.
Prevenzione cardiovascolare: una sfida per tutti
“La prevenzione rappresenta oggi la vera frontiera della sanità pubblica. Agire precocemente significa salvare vite e garantire sostenibilità al sistema”, ha commentato Pasquale Perrone Filardi, Presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC). Concetto condiviso da Fabrizio Oliva, Direttore del Dipartimento Cardiotoracovascolare, secondo cui “la prevenzione cardiovascolare riguarda tutti, e la sua importanza dovrebbe essere insegnata anche nelle scuole e nei luoghi di lavoro”. A delineare con chiarezza il ruolo della medicina interna è stato Dario Manfellotto, Presidente FADOI: “Questa è una distinzione importante: la prevenzione primaria serve ad anticipare le cause delle malattie, mentre la secondaria interviene quando la patologia è già presente per evitarne l’evoluzione. Noi internisti ospedalieri siamo presenti in tutti gli ospedali italiani, un po’ come i carabinieri del Servizio Sanitario Nazionale. Seguiamo pazienti complessi, spesso anziani e fragili, nei quali i consigli e gli interventi di prevenzione sono fondamentali. Iniziative come questa, che coinvolgono società scientifiche e cittadini, sono essenziali e FADOI è in prima fila in questo progetto”.
Diabete: la prevenzione inizia con la diagnosi precoce
Anche la Società Italiana di Diabetologia (SID) ha sottolineato la necessità di agire tempestivamente. “La nostra responsabilità è grande – ha spiegato Raffaella Buzzetti, Presidente SID – perché siamo i primi a intercettare il paziente vicino alla diagnosi. Dobbiamo educare la popolazione all’importanza di screening precoci, di una dieta equilibrata e dell’attività fisica. È utile che a partire dai 30 anni si controllino regolarmente glicemia, colesterolo e trigliceridi, e che questi esami vengano ripetuti ogni due o tre anni, o più spesso in presenza di fattori di rischio. Una volta diagnosticata la malattia, bisogna agire subito, riducendo glicemia, pressione e colesterolo, per evitare complicanze e migliorare la qualità di vita”.
Prevenzione al femminile: informare per tutelare la fertilità
“La prevenzione al femminile è un tema sempre più attuale, legato anche al problema della denatalità – ha aggiunto Francesca Klinger, membro del direttivo SIFES e MR -. È necessario che le istituzioni e la società rendano consapevoli le donne e gli uomini delle difficoltà legate alla fertilità. I giovani spesso non affrontano il tema per tempo, ma è importante informare e prevenire. L’infertilità oggi è riconosciuta come una malattia: diffondere conoscenza e soluzioni è essenziale per evitare che le persone arrivino troppo tardi”.
Le Associazioni di pazienti: “La prevenzione è l’arma più potente”
Tra le associazioni di pazienti, Europa Donna Italia ha ribadito il valore della diagnosi precoce. “La prevenzione è essenziale: è l’unico strumento che abbiamo per evitare complicanze di un eventuale tumore – ha affermato Rosanna D’Antona, presidente dell’associazione – . In Italia, però, solo il 70% delle donne partecipa agli screening mammografici. Serve più fiducia nel sistema sanitario e un dialogo più stretto tra medico e paziente. Un tumore scoperto in ritardo comporta terapie più lunghe e complesse, con costi elevati non solo per il SSN, ma anche per le famiglie. La prevenzione – ha concluso – è davvero l’arma che il sistema sanitario ci mette a disposizione: va usata con consapevolezza”.
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