Salute 24 Febbraio 2025 18:20

Pma, il decollo post-Covid: “Oltre 16mila nati e 87mila coppie trattate”

Schillaci auspica in un miglioramento "dell'accessibilità alle tecniche di Pma, che garantisca alle coppie l'offerta dei percorsi nelle strutture pubbliche e private convenzionate, annullando o riducendo le differenze regionali nell'offerta".
di I.F.
Pma, il decollo post-Covid: “Oltre 16mila nati e 87mila coppie trattate”

Dopo un calo registrato durante la pandemia da Covid-19, la Pma in Italia torna a crescere. Dal 2021 al 2022 le tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma), “sia con gameti della coppia sia con gameti donati, hanno registrato un aumento delle coppie trattate (da 86.090 a 87.192), dei cicli effettuati (da 108.067 a 109.755) e i bambini nati vivi (da 16.625 a 16.718)”. I dati sono contenuti nella Relazione 2024 sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di procreazione medicalmente assistita, relativamente all’attività dei centri Pma nel 2022, che il ministero della Salute ha inviato al Parlamento e pubblicato sul proprio sito.

L’età media delle donne che ricorre alla Pma

Rimane elevata l’età media delle donne che si sottopongono alle tecniche a fresco con gameti della coppia: 36,7 anni. Le donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro con ovociti donati hanno in media un’età pari a 41,9 anni, mentre quelle donne che si sottopongono alla stessa fecondazione in vitro, ma con seme donato, hanno in media 34,6 anni. “La principale indicazione per i cicli effettuati con ovociti donati si conferma essere l’età materna avanzata, indicando come questa tecnica sia utilizzata soprattutto per infertilità fisiologica e non per patologie specifiche”, sottolinea la relazione.

Tecniche con gameti donati in aumento

Per quanto riguarda “i 94.624 cicli effettuati con gameti della coppia – come si legge nella relazione – 13.194 sono cicli di I livello (inseminazione semplice) e 81.430 sono cicli di II-III livello (inseminazione extra corporea , cioè formazione di embrioni in vitro). Di questi, 50.072 (61,5%) sono cicli a fresco (Fivet-Icsi), 29.890 (36,7%) con tecnica Fer (Frozen Embryo Replacement) e 1.468 (1,8%) con tecnica Fo (Frozen Oocyte)”. L’applicazione delle tecniche con gameti donati è in aumento: le coppie trattate sono passate da 12.053 a 13.093, i cicli da 14.122 a 15.131 e dei nati da 3.719 a 3.805. Dei 15.131 cicli con gameti donati, 588 sono cicli di I livello e 14.543 di II-III livello. Tra questi, 11.542 sono quelli iniziati con donazione di ovociti, freschi e congelati (pari al 79,4%), 925 sono i cicli con donazione sia di seme sia di ovociti (pari al 6,4%) e 2.076 con donazione di seme (pari al 14,3%).

Più strutture pubbliche che private

Le strutture di Pma di II e III livello privati sono in numero superiore rispetto all’insieme dei pubblici e dei privati convenzionati – 111 contro 71 + 18 – ma nel complesso svolgono meno cicli di trattamento con tecniche di II-III livello che utilizzano gameti della coppia: il 34,7% dei centri è pubblico ed effettua il 34,5% dei cicli. L’8,9% è privato convenzionato ed effettua il 28,2% dei cicli, il 56,3% è privato ed effettua il 37,3% dei cicli. Dunque, complessivamente, il 62,7% dei cicli di trattamenti di II e III livello con gameti della coppia si effettua nell’ambito del Ssn (in centri pubblici + privati convenzionati). Per quanto riguarda invece i cicli di II-III livello con gameti donati, solo il 27,5% è effettuato in centri pubblici o privati convenzionati, a fronte del restante 72,5% che è eseguito in centri privati, riporta la relazione. Un consistente numero di centri Pma di II e III livello presenti sul territorio nazionale svolge un numero ridotto di procedure nell’arco dell’anno: solo il 32,5% di questi centri ha eseguito più di 500 cicli, contro una media europea del 50,1% (European Ivf Monitoring, Eim anno 2019).

Persistono le differenze territoriali

Si conferma la disparità nella distribuzione dei centri pubblici e privati convenzionati sul territorio nazionale, più presenti nel Nord del Paese, prosegue la relazione. Il numero di cicli effettuati per milione di donne in età fertile è più alto nelle Regioni del Nord e del Centro, mentre in tutte quelle del Sud l’offerta di cicli è al di sotto della media nazionale. Riguardo all’efficacia dell’applicazione delle tecniche di Pma, le diverse scelte terapeutiche adottate, in particolare il freeze-all e il costante incremento dell’età media delle donne trattate, hanno determinato una flessione nelle percentuali di gravidanze ottenute, mentre rimane invariato un trend di miglioramento sulla percentuale di gravidanza cumulativa ormai consolidato dal 2011 in poi, si precisa. Diminuisce il numero di embrioni trasferiti in utero; di conseguenza diminuiscono sia i parti gemellari sia i trigemini, questi ultimi in linea con la media europea nonostante una persistente variabilità fra i centri. Diminuisce la percentuale di esiti negativi sulle gravidanze monitorate per la fecondazione in vitro sia da tecniche a fresco sia da tecniche con scongelamento.
Nelle conclusioni, il ministro della Salute Orazio Schillaci auspica il miglioramento “dell’accessibilità alle tecniche di Pma, che garantisca alle coppie l’offerta dei percorsi nelle strutture pubbliche e private convenzionate, annullando o riducendo le differenze regionali nell’offerta”.

 

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