Sanità 23 Ottobre 2025 18:40

Piano cronicità, via libera dalla Conferenza Stato-Regioni: l’obesità entra tra le malattie croniche

Focus su obesità, epilessia ed endometriosi. Il nuovo Piano nazionale della Cronicità si propone di migliorare la tutela assistenziale delle persone con malattie croniche, coordinare le azioni preventive e rendere omogenei i percorsi diagnostico-terapeutici su tutto il territorio nazionale 

di Isabella Faggiano
Piano cronicità, via libera dalla Conferenza Stato-Regioni: l’obesità entra tra le malattie croniche

La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al nuovo Piano nazionale della Cronicità (PNC), il documento strategico che guiderà la gestione delle malattie croniche in Italia nei prossimi anni. Il testo aggiorna il Piano del 2016 con una visione più integrata della presa in carico, della prevenzione e dell’assistenza territoriale. Un passaggio atteso, che arriva però senza risorse aggiuntive: le misure previste saranno sostenute con i fondi già disponibili del Fondo sanitario nazionale e con gli investimenti del PNRR dedicati alla telemedicina, all’assistenza domiciliare e al potenziamento della sanità di prossimità. L’approvazione segna un momento importante anche sul fronte politico e culturale, con l’inserimento ufficiale dell’obesità tra le patologie croniche incluse nel Piano. Un riconoscimento che, come sottolinea la senatrice Daniela Sbrollini, presidente dell’Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili e vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato, “rappresenta un passo decisivo nella tutela dei diritti delle persone con obesità”.

Percorsi diagnostico-terapeutici omogenei sul territorio nazionale

Il nuovo Piano nazionale della Cronicità si propone di migliorare la tutela assistenziale delle persone con malattie croniche, coordinare le azioni preventive e rendere omogenei i percorsi diagnostico-terapeutici su tutto il territorio nazionale. Al centro del modello resta il Patto di Cura, che coinvolge attivamente il paziente e i caregiver nella definizione degli obiettivi di salute, nell’autogestione della malattia e nell’adozione di stili di vita più sani. Il Piano riconosce l’importanza della sanità di prossimità, delle Case della Salute e delle farmacie dei servizi, e promuove la sanità digitale come strumento di equità e continuità assistenziale. Ampio spazio è dedicato all’integrazione sociosanitaria e alla cooperazione tra medici di base, specialisti e operatori territoriali, con l’obiettivo di ridurre ospedalizzazioni evitabili e disuguaglianze regionali.

Focus su obesità, epilessia ed endometriosi

Tra le principali novità dell’aggiornamento 2025, il Piano dedica attenzione specifica a tre patologie: obesità, epilessia ed endometriosi. Per l’obesità, oltre ai programmi scolastici di educazione alimentare e all’uso di strumenti digitali per il monitoraggio del peso, il PNC mira a creare percorsi integrati tra scuole, famiglie e servizi sanitari, favorendo una presa in carico precoce e multidisciplinare. Per l’epilessia, il documento evidenzia l’impiego di dispositivi indossabili per il monitoraggio in tempo reale delle crisi e campagne di sensibilizzazione contro lo stigma. Per l’endometriosi, si punta su centri regionali di riferimento e su percorsi multidisciplinari che integrano assistenza clinica, psicologica e nutrizionale.

Criticità e prospettive

Resta aperto il tema delle risorse: l’attuazione del Piano dipenderà dalla capacità di Regioni e Asl di integrare gli strumenti già disponibili con i fondi PNRR. Tuttavia, per gli esperti e le associazioni di pazienti, il PNC 2025 segna un’evoluzione culturale prima ancora che sanitaria, capace di restituire centralità alla persona e di riconoscere la cronicità come questione di salute pubblica e di equità sociale.

Legge Pella e Piano Cronicità: due svolte decisive

“Quello di oggi è un passo importante per il contrasto all’obesità e per la tutela di tutte le persone, sei milioni nel nostro Paese, che convivono con questa malattia – aggiunge la sen. Sbrollini –. L’inclusione dell’obesità all’interno del Piano nazionale Cronicità, grazie alla sua approvazione avvenuta oggi in Conferenza Stato-Regioni, rappresenta un tassello fondamentale per il riconoscimento dei diritti dei pazienti e per l’inserimento fattivo dell’obesità nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)”. La senatrice ricorda il lavoro portato avanti dall’Intergruppo parlamentare nel corso della legislatura, che ha già portato all’approvazione della legge che riconosce formalmente l’obesità come “malattia progressiva e recidivante. “Come Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili – prosegue – abbiamo portato avanti in questa legislatura un lavoro intenso condiviso con tutti gli attori, la comunità scientifica, il mondo dei pazienti, per dare risposte concrete ai bisogni delle persone che vivono con questa malattia. E proprio a questo scopo, all’inizio di questa legislatura, l’Intergruppo parlamentare ha fortemente promosso un Patto di legislatura che si poneva come obiettivi centrali una legge che riconoscesse anzitutto l’obesità come malattia, e l’inserimento dell’obesità nel Piano nazionale Cronicità. Oggi, grazie a questo passo, si aggiunge quindi al risultato parlamentare della legge approvata nelle scorse settimane, questo fondamentale inserimento normativo attraverso il Piano Cronicità, un risultato per il quale diamo atto del buon lavoro svolto dal Ministero”.

“Un vero e proprio cambio culturale”

“Finalmente l’obesità viene riconosciuta per quello che è, cioè una malattia, e non una colpa individuale, e questo avviene non più solo da parte della scienza, ma in modo pieno anche da parte delle istituzioni. Questo significa garantire le cure appropriate che oggi sono a disposizione per le persone che ne hanno bisogno. Ma l’impegno dell’Intergruppo prosegue ora, anzitutto, nel promuovere l’attuazione concreta dell’obesità nei Lea. Parallelamente, occorre portare avanti la seconda, importante, parte del cambiamento culturale, quella che riguarda i cittadini e l’opinione pubblica nel suo insieme. Un vero e proprio cambio di paradigma, che sconfigga finalmente lo stigma e le discriminazioni, superando una visione distorta della realtà, affinché tutte le persone con obesità siano riconosciute portatrici di diritti dalla comunità nel suo insieme allo stesso modo di tutte le altre persone che convivono con una malattia cronica”, sottolinea la senatrice.

Un passaggio fondamentale per la sanità pubblica italiana

Per Roberto Pella, capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio e primo firmatario della legge sull’Obesità, “l’approvazione odierna in Conferenza Stato-Regioni del nuovo Piano Nazionale Cronicità rappresenta un passaggio fondamentale per la sanità pubblica italiana, altresì per le sue implicazioni di salute pubblica sui territori e nelle comunità. Il Paese si dota finalmente di uno strumento aggiornato e condiviso che rafforza la presa in carico delle persone con malattie croniche, promuovendo modelli di assistenza integrata, equa e sostenibile. Di particolare rilievo è il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica, un passo decisivo verso il superamento di stigma e sottovalutazione, e la piena inclusione di sei milioni di cittadini italiani in percorsi di prevenzione, cura e gestione continuativa. Dopo l’approvazione in Parlamento della Legge 741, a mia prima firma, solo due settimane fa, che ha riconosciuto, per la prima volta al mondo, l’obesità come malattia cronica, grave e recidivante, questo Piano – conclude – segna un cambio di paradigma: dalla frammentazione alla continuità assistenziale, dalla risposta emergenziale alla programmazione strategica, dalla logica del singolo intervento a quella della persona e del suo percorso di vita”.


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