I casi sono quasi sestuplicati nel 2024. L'appello degli esperti dell’Organizzazione Panamericana della Sanità (Paho): "Colmare i gap vaccinali"
La pertosse torna a preoccupare il mondo. Nel 2024 i casi registrati a livello globale hanno raggiunto quota 977mila, quasi sei volte quelli dell’anno precedente (167.400 nel 2023). L’Europa figura tra le aree più colpite, con 296.543 casi, ma il primato spetta alla regione del Pacifico occidentale, dove i casi hanno superato i 591mila. Anche le Americhe mostrano una recrudescenza preoccupante, seppur partendo da numeri inferiori, e gli esperti dell’Organizzazione Panamericana della Sanità (Paho) lanciano un appello urgente: colmare i gap vaccinali e aumentare le coperture nei bambini sotto i 5 anni.
Morti e recrudescenze negli Stati Uniti
Il rischio per i più piccoli è concreto. Negli Stati Uniti, il Kentucky ha registrato tre decessi di neonati per pertosse in un solo anno, e i casi nello Stato hanno raggiunto il livello più alto dal 2012. Nel novembre 2024 i contagi erano già a quota 33mila a livello nazionale, con oltre 25mila casi confermati anche nel 2025. “La pertosse è una malattia prevenibile con la vaccinazione, ma la sua recrudescenza evidenzia lacune nell’immunizzazione e nella sorveglianza epidemiologica”, sottolinea Daniel Salas, direttore esecutivo del Programma speciale per l’Immunizzazione integrata della Paho.
Coperture vaccinali ancora insufficienti
Durante la pandemia di Covid, la copertura vaccinale nella regione delle Americhe è scesa ai livelli più bassi degli ultimi vent’anni: 87% per la prima dose e 81% per la terza dose. Nel 2024 c’è stato un miglioramento (89% e 87%), ma persistono forti disparità tra Paesi e all’interno degli stessi. La Paho raccomanda di raggiungere e mantenere almeno il 95% di copertura con tre dosi nei bambini sotto un anno e con i richiami durante l’infanzia e l’adolescenza, per prevenire epidemie future.
Focus sui più piccoli e comunità vulnerabili
I bambini sotto i 12 mesi restano la fascia più colpita, rappresentando il 30-40% dei casi in Paesi come Argentina, Brasile e Colombia. Epidemie sono state segnalate anche nelle comunità indigene e nelle zone rurali, dove la copertura vaccinale è più bassa. La Paho evidenzia la necessità di rafforzare la sorveglianza epidemiologica, confermare i casi in laboratorio e assicurare richiami vaccinali nelle donne in gravidanza e negli operatori sanitari, in particolare chi lavora con neonati. Altre misure raccomandate includono isolamento respiratorio dei casi sospetti o confermati, trattamento antibiotico tempestivo e campagne di prevenzione rivolte a operatori e popolazione.
Vaccinazione e sorveglianza, le armi più efficaci
“La vaccinazione tempestiva e completa, insieme a una solida sorveglianza, è la strategia più efficace per prevenire la pertosse, infezione che può causare gravi malattie, complicazioni o persino la morte, soprattutto nei bambini non vaccinati sotto un anno”, conclude Salas, ricordando quanto sia fondamentale proteggere i più vulnerabili e ridurre l’impatto della malattia.
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